Questo giovane quartetto italiano, di Roma, ci conduce, con la loro autoproduzione d’esordio di 3 canzoni, in uno scenario musicale indie rock, cantato in lingua inglese con personalità, professionalità, e doti compositive ineccepibili, e se è vero che tre brani non sono abbastanza per esprimere un giudizio approfondito, l’impressione è che i Piano for Airport, con il sostegno di un produttore, tanta esperienza in tour ed i mezzi giusti a disposizione, potrebbero acquisire quel differenziale in grado di farne un grande, grande gruppo rock italiano. Ripeto: personalità e qualità ce ne sono già da vendere, e ciò che serve è la chance giusta, il palco giusto, il talent scout giusto.
Mentre ‘New Season’, in apertura, ricrea quel contrasto rivoluzionario di romanticismo e algida glacialità proprio dei Radiohead ma anche di Brian Eno, nei due brani successivi emergono accenni post rock – sempre, però, in un contesto di canzone rock cantata, tradizionale – e soprattutto la conclusiva, bellissima ‘Fake Nora’, ricorda l’indie rock di band quali Art of Fighting, Lali Puna, Ulan Bator, El-Ghor; più robusta e varia ‘In Line’, la canzone centrale dell’Ep. Necessario qualche progresso ancora nel canto, cui si alternano tastierista e chitarrista, ed una maturazione non tanto compositiva, ma di testa: serve il coraggio di distaccarsi di più dalla scrittura di Tom Yorke e soci. Contatto, per avere l’Ep dei Piano for Airport: pianoforairport@gmail.com
Autore: Fausto Turi