A quattro anni dall’incerto “Interiors” i Quicksand tornano alla grande con un ottimo lavoro. I quattro anni di distanza tra gli ultimi due dischi è stato dovuto in parte alla pandemia e in parte al fatto che il bassista, Sergio Vega, è entrato in pianta stabile nei Deftones. In questo disco i temi affrontati riguardano le relazioni e la comunicazione nel mondo contemporaneo. Nella presentazione del disco, il leader Walter Schreifels (vece e chitarra) ha voluto sottolineare la preoccupante ossessione per gli smartphone, anche quando si è fisicamente in compagnia. Evidentemente un fenomeno sociale in atto rispetto al quale bisogna sempre più fare i conti e che sta determinando un cambio veloce nelle modalità relazionali.
Con “Distant Populations” il trio newyorkese si è emancipato in buona parte dal post hardcore per aprirsi ad altre sonorità, anche se sempre molto legate agli anni ‘90. Ciò è subito evidente dall’iniziale “Inversion”, un indie-rock anni ‘90 con echi di quella che fu l’ultima coda del nu-metal e del grunge e che evoca anche gli Helmet per le chitarre, come anche in “Colossus” brano teso e tirato con rimandi post grunge.
In “Brushed” il sound prende una strana china per i Quicksand dato che si lasciano andare ad un electro-rock slacker che fa rimpiangere i primi Eels. Il rock saliscendi caratterizza “Lightining field” e i richiami al grunge sono dominanti tanto in “Missile command”, grazie a melodie che tendono alla psichedelia, quanto nella ballatona “EDMR”, mentre in “Katakana” il basso grattugiante sostiene chitarre roteanti e taglienti.
“Distant Populations” ha ben poco del post hardcore, tuttavia non per questo è meno diretto e immediato. Tuttavia, la matrice del genere creato dai Fugazi, a cui i Quicksand stessi devono tantissimo, resta nella struttura di quasi tutti brani. È proprio la capacità di miscelare questa matrice con le altre sonorità che ha reso il disco particolarmente eccitante ed intrigante.
https://www.quicksandnyc.com
https://www.facebook.com/QuicksandNYC
autore: Vittorio Lannutti