Il secondo album del gruppo veronese, “Before and after dinner”, segna il cambio di direzione. Enrico Zambon e Bruno Vanessi alle chitarre e Andrea Belfi alla batteria, gruppo nato cinque anni fa con quattro membri provenienti da esperienze nell’ambito punk/hc/noise, esordirono con un omonimo tutto dedito al post ed al math rock. Eclettici e versatili come ogni musicista che si rispetti i RM hanno pensato di optare per un rock aperto e poco sperimentale, sempre tutto strumentale. Le dodici tracce di questo cd hanno infatti una base funky, su cui si strutturano quasi tutti i brani, nei quali vengono rievocate le cose migliori degli anni ’70, quando il rock ha avuto il suo momento d’oro. Tante cavalcate con le due sei corde che si intrecciano e con il batterista che è talmente efficace da non far pesare l’assenza del basso in un rock, spesso orchestrale. Fanno eccezione “Il culto del cavo elettrico” dove è evidente il loro legame con il noise e con il rock indie, così come la massiccia ed intensa “Amore tossico” anch’essa sul versante indie ed il blues primordiale, alternato ai riff hard rock di “Isa eyes”. L’aspetto più accattivante ed intrigante di questo ottimo e splendido lavoro è che il trio veronese dimostra di saper suonare con leggiadria e semplicità, complice di ciò sarà sicuramente la presenza rassicurante del produttore Fabio Magistrali.
Autore: Vittorio Lannutti