Continua l’infaticabile e prezioso lavoro di recupero del miglior indie rock italiano e trascurato degli anni ‘80 da parte della label pisana Area Pirata. Questa volta si tratta dei Polvere di Pinguino, band dedita al garage revival che in “Stand by the Dream” vengono compresi in singoli e demo, oltre al primo Lp omonimo e 4 brani live. I PdP erano un quartetto, che hanno avuto diversi cambi di line-up, anche se i fissi erano Lungo alla voce e all’harp, Umbis al basso e ai cori e Tasso alla chitarra. La band era particolarmente sanguigna e granitica e nei suoi brani erano presenti vari elementi, anche se la base era il garage-blues, con digressioni complementari al sound di base . Se “Open my hands” deve tanto al blues dei Them, con la title track il blues evolve verso il punk settantasettino, mentre in “Room n. 69” si torna indietro con il rock psichedelico a cavallo dei ‘70. Esaltante e scoppiettante risulta “Trash it, baby!” nella quale garage, blues e punk si intersecano e si fondono in un ritmo aggressivo, come se Ranones e Stooges si sfidassero a chi affonda di più le chitarre. Insomma si tratta di un lavoro importante e fondamentale per tutti coloro che amano quelle sonorità.
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autore: Vittorio Lannutti