Andata.
All’andata i Motel Connection sono un po’ finiti in paradiso per scambio. Un po’ il successo troppo costruito del primo film del regista M. Ponti, “Santa Maradona”, un po’ la “novità” di volti noti in altri ambiti, un po’ anche perché c’è qualche pezzo carino, in buona sostanza “Give me a good reason to wake up”, aveva rappresentato un risultato considerevole per il progetto costituito da Samuel (Subsonica), Pierfunk (ex-basso dei Subsonica) e Dj Pisti.
Adesso i tre pagano un po’ l’eccessivo credito che avevano riscosso in precedenza. Nel complesso “A/R Andata e ritorno” non suona tanto male, è il cantato in inglese che talvolta infastidisce, è il tentativo di ripetere magari rinnovando il precedente che non funziona, sono i suoni che non sono combinati benissimo, e forse anche le i(a)spirazioni hanno tradito il trio torinese, troppo marcate al punto che alcuni pezzi sembrano delle cover. Neanche l’equipaggio composto di volti noti non salvano il progetto dal naufragio anzi, dalla caduta in picchiata: Manuel Agnelli con voce, chitarra e Wurtlinzer in “The power of love”, Nino e Tozzo dei Linea 77 sono presenti rispettivamente con Voce e Batteria in “Waxwork”, Ninja e Boosta dei Subsonica con percussioni il primo in “Queen of sugar” e Moog in “Boosta at the Echoes Club” il secondo e Roberta Sammarelli dei Verdena e il suo basso di nuovo in “Queen of sugar”. Mediocre questa volta la votazione, salvo la grafica del libretto e forse forse un paio di pezzi; “Reach out” potrebbe essere un buon cavallo di battaglia anche perché piacevolmente riflessa allo specchio da “Reach out roots”, onore come al solito al suono dei Moog. Samuel si fa aiutare nella stesura dei testi, così come nel precedente lavoro dei MC, da Enrico Remmert. Ho la sensazione che anche il film è passato un po’ inosservato. Magari al terzo tentativo…
Ritorno.
Sulla via del ritorno si va un po’ a spasso per strade le di Torino a vedere che succede. Una lieta passeggiata tra le tonalità limpide e raggianti dei Perturbazione, “La rosa dei 20” e dei Verlaine “Una speranza pallida”. Davvero niente male lo stile dell’mc Rachid in “La notte sul fiume”, “Senza Terra” e la sua presenza in “Oblivion”, assieme ai Sur, progetto puro crossover fresco di giornata che comprende Emo dei Linea 77 e Vicio dei Subsonica. Piacevole scoperta i Wah Companion di Ru Catania, chitarrista Africa Unite con il brano “Cindy 76”. La scena torinese è ricca di scambi, progetti, volti noti e meno noti, promesse, gruppi emergenti e già emersi: i Gatto Ciliegia contro il grande freddo ci propongono un malinconica e melodica “Frozen Coffee” come colonna sonora per un qualsiasi autunno della nostra vita. Da tenere sott’occhio i Cletus. Ricapitolando, post-rock, indie rock, crossover, hip-hop, elettronica, jazz-house con Doctor Jazz’s Universal Remedy, “First man then Machine”, punk-rock low-fi con D’N’D’ e quant’altro può far piacere ad un ascoltatore di musica in generale, e nel particolare a chi vuole essere, attento a cosa accade in Italia, visto che le produzioni negli ultimi anni sono aumentate e talvolta migliorate notevolmente. Per ovvie ragioni stilistiche e di spazio ho omesso i restanti altri gruppi presenti in questa compilation di diciannove brani. Spero di non offendere nessuno….
Autore: Luigi Ferrara