Che delusione i Set your Goals. Uno dice “ah finalmente ho trovato una bella band hardcore come si deve” e poi se ne escono con un disco come questo. Molto, molto male. E dire che questa bella band di San Francisco era partita con ottimi presupposti: discreti musicisti, erano in grado di fare musica bella “dura” pur collaborando con band pop punk (ma poi, dico io, esiste questo benedetto pop punk? Non è un controsenso?) e nobilitandone addirittura i componenti. Questo era quello che era successo nel 2009, con “This will be the death of us”, ottimo disco con cui si erano fatti conoscere e apprezzare dal grande pubblico.
Di solito si dice che l’album più complicato per un musicista/band è il secondo. Ma i SYG, in controtendenza, hanno toppato al terzo, ossia con questo “Burning at Both Ends”. Probabilmente, le aspettative su di loro erano molte e loro stessi si sono concentrati troppo sulla parte tecnica e poco sul resto; fatto sta che lasciano parecchio a desiderare.
L’album non è bruttissimo, certo non è proprio quello che si definisce un album hardcore, né si può dire che abbia la testa troppo infossata nella sabbia del pop. E’ dignitoso, sì ma comunque mediocre. E’ come se anziché crescere, fossero tornati indietro.
Non sono male “Certain”, con bei riff di chitarra punkettoni e “New Year’s Day”, mentre da bocciare sono “Exit Summer”, che ha un sound che fa troppo 2008, per non parlare di “Product of the 80’s”che non fa nemmeno anni 2000 ma fa direttamente “non si esce vivi dagli anni Ottanta”, ossia l’ennesima canzoncina nostalgica su quanto erano ganzi i tempi che furono.
Non ci resta che sperare che il prossimo paio d’anni porti loro consiglio e che sfornino qualcosa di meglio.
Autore: Veronica S. Valli