Esordio discografico per i Lef, band salernitana sotto contratto con la label torinese Toast Records. Sono autori di un rock italiano con una forte propensione alla dimensione radiofonica e alla immediatezza delle melodie. “Canto e Disincanto” è un disco con pochissimi fronzoli che già dal brano di apertura, “Camminare”, dimostra una certa concretezza compositiva ed esecutiva. Solo pochi effetti dissolventi al cantato che ci porterebbe ad accostarli ai Subsonica e poi via con chitarra, batteria, basso. E’ un pezzo tendenzialmente funk rock ma che una sapiente produzione pop-oriented ha trasformato in un brano semplice e diretto, facilmente cantabile e riproponibile. Si prosegue con “Flusso di Coscienza”, maggiormente indie-rock con il ritornello in inglese e una struttura leggermente più complessa. Sono proprio i testi che a tratti dimostrano una carenza basilare e concettuale, rischio ricorrente nel rock italiano. Stesso problema che si presenta nella successiva “Dimensione X”, dal gusto più sognante e brit rock. Interessante in questo pezzo l’inserimento delle percussioni e di alcuni effetti digitali. “Punto Interrogativo” è forse l’episodio più riuscito dell’album, una ballata con chiari riferimenti agli Afterhours, onirica ed epica. Qui il testo risulta estremamente solido e razionale, nonché ben inserito nella trama musicale. E’ forse da qui che dovrebbero ripartire i Lef, autori di un buon esordio ma che devono fare ancora moltissimo se vogliono ritagliarsi un posto al sole nel panorama rock italiano, purtroppo estremamente affollato e difficile da scardinare.
Autore: Andrea Belfiore