Gli ingredienti per suggestionare l’ascolto dell’album non si fanno negare; basterebbe indicare la provenienza geografica della cantante Mónica Vacas e del compositore Fran Gayo, il duo arrivato alla quarta pubblicazione è originario della regione spagnola delle Asturie, la regione nel nord della penisola Iberica protesa sull’oceano con significativi siti medioevali.
L’ambientazione trova testimonianza nell’album dei Mus spinto dagli elementi-base rappresentati dalla voce femminile, sospirata in dialeto spagnolo regionale, su di uno sfondo animato da composizioni acustiche discrete e ben orchestrate punteggiate da incursioni glitch-melo che ne arricchiscono lo spessore come per “Una sábana al Vientu“, probabilmente il pezzo più immediato e sorprendente.
Il progetto, volto a riscrivere la tradizione, accompagnato dai flussi post-folk provenenti d’oltre oceano da Devendra Banhart ai Charalambides, a Joanna Newsom ai Silver Mt. Zion, segna una tappa significativa nell’evoluzione del suono della band, che abbandona le oscurità espresse in passato, squarciato dai lampi di magia di “Cantares de ciegu”, “Perdieron la tierra”…canzoni incisive che affrancano il gruppo alla scena indie internazionale.
Autore: g.ancora