I Gringoise sono un duo milanese che incide questo disco d’esordio di 34 minuti, cantato in italiano, per la neonata etichetta britannica Alrights rec. che per ora ha in catalogo solo loro e li presenta come il giusto incrocio tra una brit pop band ed un gruppo rock italiano.
Ema, chitarra, synth e voce, ed Andros, basso, mettono al mondo un gruppo di musica indie pop italiano tutto sommato non lontano da ciò che fa la cosiddetta ‘scuola romana’ di gruppi come Le Vibrazioni, Cappello a Cilindro, Tecnosospiri, o i bravi Zoldester.
Nelle intenzioni dei Gringoise, vi sarebbe però – parole loro – “la presunzione di portare la sperimentazione più estrema nella musica pop”, ma onestamente, in questo CD, di sperimentazione estrema non ce n’è affatto. Interpretiamo, magari, la determinazione della band di ripartire da dove fallirono i mai dimenticati Bluevertigo: gruppo che davvero suonava pop sperimentale nella nostra lingua, ma che non riuscì purtroppo a vendere granchè i suoi dischi ad un pubblico teenager italiano intellettualmente pigro.
Il tentativo dei Gringoise di risultare al contempo eccentrici e naif, ma anche gradevoli e canonici, non funziona. Ed è un peccato, poichè in Italia è il momento giusto per il pop rock, dopo Tiromancino, Negramaro, Le Vibrazioni, in quest’anno anno che ha visto anche i Baustelle imporsi con lo splendido ‘La Malavita’, i Gringoise si presentano ancora acerbi.
Altro punto debole del gruppo è poi la voce di Ema, decisamente da perfezionare; buono, al contrario, il suo uso di synth e chitarra.
Autore: Fausto Turi