È una lettura assolutamente particolare del noise quella che fa il trio siciliano, che esordisce coraggiosamente, con quest’ottimo lavoro. Gli strumenti utilizzati per il noise sono abbastanza atipici, Stefano Garaffa Botta canta e suona la chitarra, Giovanni Fiderio suona il violino e l’organo e Giancarlo Mirabella la batteria.
È proprio l’uso del violino a rendere straniante il sound di questo disco, che è stato prodotto da Sacha Tilotta, batterista dei Three Second Kiss e masterizzato da Bob Weston (bassista degli Shellac) a Chicago.
I brani più intriganti sono dunque quelli nei quali Fiderio propone pattern musicali classici con il suo violino e gli altri due vi intervengono introducendovi un noise straniante, a volte improvviso e violento, che comunque alla fine non risulta fuori luogo, ma bene amalgamato, come avviene ne “Il mostro” o nelle fughe in avanti di “Almond galaxy”, nella quale si respira un’aria da post rock-math talmente evoluto da sfiorare in alcuni tratti il prog, risultando però meno algidi dei Battles.
In brani come “Bulldog” e “From tan one to tan two” il noise è invece più “sano”, meno contaminato con sonorità classiche, ma segue ritmiche spezzettate e piacevolmente abrasive e spigolose. Questo lavoro è uno degli esordi più interessanti di quest’anno, dunque terremo i Tapso II molto in considerazione, aspettandoci ancora grandi cose per il futuro.
Autore: Vittorio Lannutti