“Colleen et les boites à musique” segue il meraviglioso “The Golden Morning Breaks”, in senso discografico, cronologico e in parte stilistico. Per questa volta la magia della fatina Cécile Schott anima, e, col morbido tocco delle sue dita, dona spirito e vita a dei carillon, e vi assicuro che un suono così dolce e incantato lo riuscireste a trovare solamente immaginando di vivere una fiaba.
In effetti, come già annunciato in precedenza e come proprio il titolo del disco e il nome di questo “progetto temporaneo” eloquentemente manifestano, il punto centrale di questo lavoro è il carillon, usato nella quasi totalità delle quattordici tracce; suonato come uno strumento vero e proprio, utilizzato come loop source, oppure processato, ricampionato, effettato e quant’altro. Non solo. Cécile non rinuncia in ogni caso alle sue arpe, agli xilofoni, ad un Fender Rhodes e alle parti elettroniche.
L’esplorazione di Colleen attraverso il mondo del carillon è però anche un po’ un viaggio a ritroso nel tempo, fino a tornare all’infanzia. Titoli come “A bear is trapped”, “Calypso in a box”, “Under the roof”, “The sad panther” o “Bicycle bells”, solo per citarne qualcuno, sono plateali rievocazioni della fanciullezza direttamente collegata ai sogni, agli odori, alle sensazioni e soprattutto a dolci note.
Il disco termina con la fantastica “I’ll read you a story”, ripresa dal precedente “The Golden Morning Breaks”, un’occasione in più per riascoltarla e che posta a fine disco non dà un’impressione o un’intenzione di conclusivo, bensì di un nuovo inizio dilatato nel tempo, come solo nelle favole accade e come solo quando una fata vi racconta una storia.
Autore: Luigi Ferrara