I Chants of Maldoror nascono nell’inverno del 1994 quando Adolphe (voce) e David (basso), provenienti da una band ultra underground (nessuno show, nessun lavoro ufficiale) di nome Mater Tenebrarum, decidono di dar vita insieme ad Echo ad un progetto di musica medievale/ritualistica. La band prende il nome dal poema di Isidore Ducasse conte di Lautréamont “I Canti di Maldoror”, macabro capolavoro di surrealismo ante litteram.
In settembre 2005 è uscito il vostro ultimo lavoro “Every mask tells the truth”. Sono passati cinque anni dal precedente, questa lunga attesa a cosa è dovuta?
Non viviamo solo di musica, purtroppo, quindi per fare un buon lavoro e conciliare i nostri impegni lavorativi e le prove non è semplice. Il nuovo album è stato un lavoro di grande cura dei particolari nei suoni e nei testi, quindi i tempi di registrazione che sono serviti sono stati un po’ lunghi, ma il risultato è stato quello che volevamo, anche se vi abbiamo fatto aspettare un po’!
Non avete fatto tanti concerti. Difficoltà a trovare spazi adeguati o cosa?
Sono le classiche difficoltà che incontrano molte band come la nostra, per così dire non commerciali, del tipo trovare spazi adeguati ad essere retribuiti giustamente, non si può pretendere di fare chilometri solo per il piacere di suonare. Questo è la prima volta che suoniamo “al di sotto di Roma”, bella occasione per noi visto anche che Napoli è una città bellissima, caotica, ma molto bella e piena di fascino.
Avete suonato anche a diversi festival stranieri? Impressioni?
Siamo stati all’“11th Wave Gotik Treffen” festival internazionale di Lipsia in Germania (unica band italiana quell’ anno), in Austria, in Olanda e ad altre manifestazioni simili. Sono state tutte esperienze molto belle e suggestive, che ci hanno fatto crescere e soddisfatto molto, ma soprattutto sono state occasioni per farci conoscere anche ad un pubblico non italiano.
Ho letto che siete degli appassionati di alchimia ed esoterismo, come mai vi affascina questo aspetto del “mistero”?
Questa associazione Chants of Maldoror ed esoterismo forse non è così vera, dipende da come viene interpretata. Ci siamo interessati all’alchimia solo in relazione all’arte. È solo il fascino per l’arte, la letteratura, in termini filosofici. L’alchimia intesa in questo senso ci affascina ed incuriosisce.…non siamo certo degli “stregoni”! Ci attrae il mistero ma non con significati banali di magia o tutto ciò che superficialmente si associa a questo termine.
Avete fatto la cover di “We stand alone” uno dei miei brani preferiti degli Ultravox. Da cosa nasce la scelta di questo brano?
Molto semplice, siamo anche noi degli appassionati della new wave più classica e più bella. Infatti, in tutta la nostra musica le influenze come dei Christian Death, dei Virgin Prunes e via dicendo, sono più che palesi. In più, fare una cover di una band storica come gli Ultravox e di una canzone che ci piace è stata una bella esperienza.
Impressioni sul pubblico napoletano?
Semplici, attenti…ci avete ascoltato coinvolgendovi e coinvolgendoci brano dopo brano…Autore: Marianna Caruso
www.chantsofmaldoror.com