Il berlinese Fabian Fenk aka Pantasz è il perfetto prototipo del cantautore post-moderno, quello per intenderci che in un dopocena qualsiasi con gli amici imbraccia la chitarra e improvvisa canzoni stralunate, che poi si perde in qualche rave party fino alle prime luci dell’alba e che infine si ritrova a casa davanti al proprio laptop con gli occhi assonnati e la testa gravida di idee. Questo “Str.D.Par.Komm.” racconta di una Berlino bella di giorno e ancor più bella di notte e se alcuni brani suonano convenzionali (i vagiti pop di “Tesla” e gli sfrigolii digitali di “Feitsch” sono ormai pane quotidiano nei nostri stereo) è il risultato complessivo che sa stupire nella sua imprevedibile disorganicità. La chiave di lettura del lavoro è tutta nella tripletta “Mix-Seef-Klimbabel”/“Give cow”/“Readygirl”, con la quale Pantasz getta un ardito ponte tra presente e passato: un pezzo techno di straordinaria profondità è l’insospettabile preludio a due canzoni che ci riportano indietro nel tempo fino al 1977 del David Bowie di “Low” e del Brain Eno di “Before and after science”.
Autore: Guido Gambacorta