“Sool” è il nuovo disco di Ellen Allien e precisamente il quarto della sua carriera di DJ/producer.
Le tante attese, (anche) successive alle passate collaborazioni, sono in parte confermate da un buon supporto in fase di produzione e il disco suona davvero niente male. Ascoltando “Sool” si nota che esso è stato concepito in una maniera precisa ed Ellen Allien si mantiene intenzionalmente su una formula molto minimal, in tendenza con la linea underground dei dancefloor techno-house di questo periodo, fenomeno questo, che rispetto al passato subisce molto meno i limiti territoriali, sia in fase di produzione sia di vendite.
Quindi BPM contenuti, parti melodiche ridotte all’osso, beats rigidi e precisi, dal sapore vagamente industrial e pad che si stirano all’infinito.
Alcune tracce sono tuttavia un po’ superficiali e molte di loro si sviluppano in maniera piuttosto uniforme e rettilinea in autentico spirito minimal-techno; in “Caress” e “Out” ad esempio, i suoni si succedono a cascata fino alla conclusione del brano. Non sempre però è così, Ellen concede anche sonorità indirizzate verso il pop e l’elettronica come in “Zauber” e qualche parte più bizzarra, “Its” dove sono date allo sfogo le modulation, e gli effetti si fanno più marcati. Vi è un brano addirittura cantato, “Frieda”. Sul finale la signora Allien chiude con un pezzo puramente elettronico, “Ondu”, prima di rinfrescare nuovamente la scia della prima parte del disco con due brani “MM” e “Out”, sicuramente più concreti e “fisici”. Chi si aspettava un nuovo “Orchestra of Bubbles” rimarrà deluso, “Sool” è un buon disco di techno minimale, certamente non eccelso ma di buona manifattura.
Autore: Luigi Ferrara