Sottotitolo: “Casey Caught Her Mom Singing Along with the Vacuum”. ‘Sti cazzi? No, vabbè, dovere di cronaca. Come pure mi è dovere segnalarvi 4 brani che non troverete in tracklist (con tanto di ghost track nell’ultima traccia – alè) e di cui, of course, ignoro il titolo. E ancora, dietro questo nome semplice ma altrettanto misterioso (già, mica è “the” e un plurale – qui si va quasi sul pretenzioso), si nasconde Khaela Maricich, che ha già inciso a nome Get the Hell out of the Way of the Volcano (quando troppo, quando troppo poco). Finito con la schedatura? Bene, possiamo cominciare.
“Concussive Caress” stazionava da un po’ in redazione. In effetti il disco è vecchiotto, e le ultime uscite col marchio scudato di Calvin Johnson mi avevano un po’ tolto la voglia di ficcare il naso in quel di Olympia, Washington. Alla prova dei fatti Khaela non smentisce le sue affinità con il filone folk-lo-fi che sta imperversando per “causa” anche di Phil Elvrum. Ma ci sono dei distinguo da fare che nobilitano il disco in questione più di quanto sembravamo predisposti a fare.
D’altra parte Phil (che avrà sicuramente – che volete che ci scommetta? – registrato questo disco, se le note della non-copertina, ormai un clichè dei K-promos, mi soccorresero) è uno che si diverte un sacco a infarcire il suo lavoro di engineering con dell’apparentemente fuori luogo trambusto elettro-analogico. Ed è ciò che accade in “Concussive Caress”. Magari non proprio “trambusto” (fatta eccezione per la citata, e schizoide, traccia fantasma), ma quella dose di beat e samples che solleva quanto basta i “meters” dello stereo dalla piattezza. Il che, stilisticamente, significa rendere più eclettico – senza stravolgere il minimalismo di fondo – un lavoro altrimenti ancorato a un intimismo logoro (check il brano conclusivo – titolo! titolo!). Joni Mitchell fa comunella con Leila nella stanza delle All Girl Summer Fun Band, per intenderci (oddio, bravo chi mi capisce…). In attesa che l’estate venga per davvero.
Autore: Bob Villani