Ci sarà un motivo (o anche più di uno…) per cui questa ragazza di diciannove anni ha attirato l’attenzione di gente diversa come i Low, che hanno avuto la buona idea di portarla con loro in tour, e della veterana del country rock Bonnie Raitt.
C’è qualcosa di inquietante che si percepisce nello sguardo di Haley nelle polaroid contenute nel booklet del cd: una consapevolezza e una percezione delle cose fresca e profonda allo stesso tempo. Le sue sono canzoni che girano attorno a pochi accordi di chitarra o di rhodes, con una voce sostenuta da un leggero riverbero (naturale, della chiesa dove è stato registrato questo album e Trust dei Low), nelle quali si inseriscono ora un violoncello ora una chitarra slide e una batteria suonata con le spazzole; ideali quando l’uggia delle giornate corte dell’ultima coda dell’autunno colpisce inesorabilmente: quel senso di oppressione può lasciare spazio al raccoglimento, insieme ai dischi dei Tindersticks e Spain.
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Autore: Massimiliano Zambetta