26/09/2013
Il breve tour dei Sult e dei Voicehandler è passato anche da Napoli negli spazi del 76A, consueto ritrovo per un certo tipo di musica underground votato alla ricerca.
Ad attenderli Francesco Gregoretti alla batteria, già nel progetto Strongly Imploded, che ha aperto la serata con un breve ma intenso set improvvisativo con la contrabassista norvegese Guro Skumses Moe.
A seguire il duo Voicehandler composto da Jacob Felix Heule alle percussioni e Danishta Rivero alla voce e ad uno strumento di sua invenzione: l’Hydrophonium, costruito con vasi d’acqua appositamente elettroamplificati per creare un particolarissimo effetto percussivo. Testi (allucinati) di Borges, Burroughs, and Hamsun.
A chiudere la serata il noise e l’impro-avanguardistico dei Sult (Oslo/San Francisco), ridotti per l’occasione da quartetto a trio (mancava infatti il contrabbaso di Tony Dryer) nel quale si sono ricompattati la contrabbassista Guro Skumses Moe ed il batterista Jacob Felix Heule con l’aggiunta del chitarrista acustico Håvard Skaset.