Primo titolo in catalogo per l’etichetta Persian Surgery, è l’Ep d’esordio di Levis Hostel, italiano, che presenta 5 canzoni in lingua inglese, per una durata complessiva di 19 minuti, nelle quali cogliamo soprattutto entusiasmo, senso di libertà e, già dalla copertina, il mito di un’America patria del rock e terra dell’abbondanza, citando Wim Wenders.
La forma rock praticata da Levis Hostel, in una canzone come ‘Initials Emsè’, sembra focalizzata sull’indie rock di inizio anni 90 – Pixies, Girls against Boys, Guided by Voices – ma anche, in ‘Red Roses and Tulips’ sullo street rock’n’roll dei Guns’n’Roses; tuttavia sulla sua pagina myspace notiamo che l’artista di Pescara segue anche i cantautori rock, come lo stravagante Bobby Conn.
L’Ep è promettente, ed è vero che Levis Hostel tutto sembra, fuorchè artista italiano; ‘A Minor Quarrel Ep’ potrebbe divenire un piccolo oggetto di culto, ed è aiutato, nella costruzione di un certo clima d’Oltreoceano, dalla produzione spartana ma amorevole,sostanzialmente in bassa fedeltà. E tuttavia ‘On the Waterfront’ sembra quasi una hit di Tom Petty, o Ben Harper.
Sul finale, con ‘The Dancing Chicken’ e ‘Caramel says Violincheerio’, emergono momenti folk psichedelici –eccolo qua, Bobby Conn… – con le Kikilettes ai cori, e strumenti ad arco e fiati a fare la loro parte.
Buona la pronuncia inglese, ben studiato il suono specie quando ruggisce di più, e ben collaudati i due assoli di chitarra, con la partecipazione di Tito & the Brainsuckers.
Autore: Fausto Turi