Fever Ray è il nuovo progetto solista di Karin Elisabeth Dreijer Andersson, voce e metà artistica degli svedesi The Knife a fianco del fratello Olof e, per i più attenti, anche ospite dei Röyksopp nel brano “What else is there?” (sull’album “Understanding”) e dei dEUS in Slow (sul loro ultimo lavoro “Vantage point”).
Per quel che conosco dei Knife, mi sembra che la proposta di Fever Ray viaggi più o meno su quelle stesse coordinate – forse rese in maniera un po’ più minimale – vale a dire un synth-pop dagli accenti tipicamente nordici, con soluzioni spesso algide ed una spiccata propensione a creare atmosfere umbratili ed introspettive (“If I had a heart”, “Dry and dusty”). La scaletta non presenta punti deboli, evidenziando una buona sensibilità melodica ed altrettanta concretezza nella cura dei suoni e, seppur talvolta a me venga in mente il trip-hop degli Sneaker Pimps, credo che gli amanti del genere synth-pop qui possano trovare pane gustoso per i loro denti.
Autore: Guido Gambacorta