C’è senz’altro qualcosa di cinematografico, in questo CD tra ambient e post rock, in cui le chitarre di Giovanni Risso e Marco Lamberti cercano di trasmettere all’ascoltatore immagini, sensazioni, paesaggi, colori.
Come del resto precisa Risso nella presentazione: disco “per raccontare del passato, del presente, dei miei figli e di mio padre, di giornate minuziosamente raccontate, di noi, poveri esseri umani”.
‘Off’ contiene 11 bozzetti strumentali in cui lontani echi e riverberi di harmonium, synth, percussioni e rumori acquatici e non solo fanno da sfondo per l’affresco centrale, dipinto da sghembi e morbidi arpeggi soprattutto di chitarre elettriche, nonchè di pianoforte, sassofono o xilofono. Dunque lavoro fatto di accordi sperimentali, tempi variabili ma sempre placidi, timbro leggero ed uguale sulle corde in cui, ad esempio nelle 3 tracce alla chitarra acustica che chiudono il disco, si possono svelare insospettabili affinità con chitarristi d’estrazione colta o new age come William Ackerman, Anthony Phillips, Michael Hedges.
Ma ricominciamo daccapo: qualcosa di cinematografico, dicevo. E in effetti, ascoltando questo disco registrato dagli autori in poche ore, sempre in notturno, si riescono a visualizzare – almeno nei momenti più efficaci – alcune delle intenzioni e delle immagini guida di Risso e Lamberti, e può essere utile, in tale opera di “visualizzazione” del sonoro, anche la lettura del criptico monologo-racconto stampato all’interno della copertina cartonata ed intitolata ‘Al Cuore’, che inizia con una buona descrizione della musica degli Airportman: “poco più di una carezza, poco meno di un … mi manchi”, e prosegue poi con l’entrata in scena di vari personaggi surreali, alle cui vicende la musica sembra collegarsi.
Nel mettere le chitarre al centro, immagino che ‘Off’ possa gettare un ponte, nel suo piccolo, verso la musica ambient: un ponte che permetta un costruttivo approccio al genere anche a chi è diffidente e prevenuto. ‘Off’ è infatti disco facilmente digeribile, nel quale l’inevitabile ripetitività e lentezza, che tante persone di solito riescono a scoraggiare, si stemperano almeno nei suoni “facili” e basilari della musica pop.
Il disco – tutto strumentale – pare si candidi anche ad essere prodotto italiano d’esportazione attraverso la Pick up records, mentre in Italia sarà distribuito da Audioglobe.
Autore: Fausto Turi