Gli Equus sono un trio svizzero, per la precisione sono di Ginevra e con “Eutheria” sono all’esordio discografico. Anche se i quattro componenti hanno già maturato diverse esperienze con altri gruppi il loro genere musicale di riferimento
è un post rock iper dilatato ai confini con il progressive. Negli oltre sessantuno minuti di “Eutheria” troviamo infatti solo tre brani, rispettivamente di trentuno, ventuno e quindici minuti. All’interno di questi brani gli svizzeri spaziano in una policromia di suoni ricca e ricercata. Suoni minimali e flebili si alternano ad altri più complessi e
quasi orchestrali, i quattro si lasciano andare a vari tipi di sperimentazioni, anche se traspare una grande preparazione tecnica, quindi in realtà nulla è lasciato al caso. Arie avvolgenti, melodie accattivanti, suoni meticolosi fanno gonfiare e sgonfiare il suono, rendendolo talvolta ridondante (“Epona“), altre inquietante (“Orrorin tugenensis“). Insomma per tutti gli appassionati di suoni in evoluzione, senza mai correre troppo, ma in continua dilatazione, questo è il disco giusto, in particolare per chi andava cercando un aggiornamento del progressive ed era insoddisfatto delle
derive jazz dei Tortoise.
Autore: Vittorio Lanutti