Beirut, progetto solista del multistrumentista Zach Condon, ha diffuso il nuovo album Hadsel dal 10 Novembre per Pompeii Records e la distribuzione è stata anticipata il mese precedente dal primo estratto The Tern a cui ha fatto seguito So Many Plans. “La base del nuovo singolo – racconta Zach Condon – è nata suonando un vecchio synth della Roland e una drum machine che avevo in casa a Berlino. Ho improvvisato il testo sul momento e ho rifinito la canzone aggiungendo strati di organi da chiesa e percussioni manuali.”
Primo album di inediti a nome Beirut in 4 anni, seguito di Artifacts del 2022 e di Gallipoli del 2019, Hadsel è composto da 12 brani che sono stati scritti, registrati e prodotti da Zach Condon stesso, ispirato dalla sua permanenza sull’isola di Hadsel nel nord della Norvegia e dal suono di antichi organi da chiesa.
Hadsel è una collezione di canzoni di stile ethno che trovano calore e conforto nell’oscurità più estrema, dai gravi dubbi su se stesso che hanno portato alla creazione del disco, alle condizioni artiche che hanno mantenuto Zach ispirato durante la sua permanenza sull’isola norvegese. Il disco è stato composto e registrato dopo i problemi alla gola che hanno costretto il musicista a spostare le session del nuovo album in seguito al tour di Gallipoli nel 2019. Zach al tempo non era sicuro sarebbe stato in grado di suonare ancora dal vivo, decidendo quindi di ritirarsi sulla fredda e sperduta isola di Hadsel.
Lì Condon ha incontrato un collezionista e appassionato di organi di nome Oddvar, che gli ha dato accesso alla locale chiesa, risalente agli inizi del 1800 (immortalata nella copertina del disco). La struttura ottagonale in legno ospitava un organo e su quello ha iniziato a costruire le basi del nuovo album.
“Durante la mia permanenza sull’isola di Hadsel – racconta Zach – ho lavorato duramente sulla musica, perso in trance e inciampando ciecamente nel collasso mentale che avevo messo da parte fin da quando ero adolescente. È arrivato e ha suonato come un campanello. Sono rimasto agonizzante per molte cose passate e presenti mentre la bellezza della natura, l’aurora boreale e le terribili tempeste facevano uno spettacolo fantastico intorno a me. Le poche ore di luce avrebbero esposto l’insondabile bellezza delle montagne e dei fiordi e i crepuscoli lunghi ore mi avrebbero riempito di sommessa eccitazione. Mi piace credere che questo scenario sia in qualche modo presente nella musica”.
Durante questi mesi magici a Hadsel Zach aveva con sé uno studio portatile e un registratore per l’organo della chiesa, trascorrendo notti buie e nevose dando forma alle canzoni con arrangiamenti di tromba e sintetizzatori modulari. A casa, a Berlino, durante la pandemia ha concluso l’album, riscoprendo il baritono ukulele, e ha arricchito le canzoni con il suo corno francese, ha sovrapposto tamburi a mano e shaker su vecchie drum-machine e gli strani suoni di percussioni che aveva creato in Norvegia, crescendo ed evolvendosi fino ad arrivare alla versione finale dei 12 brani.
Hadsel è l’ennesimo omaggio ai luoghi visitati: si cona già infatti il disco d’esordio Gulag Orkestar dell’omonima città balcanica o l’italiana Gallipoli del 2019. Adesso, soprattutto con canzoni come Artic Forest, o Baion, e Melbu, Condon cerca di tradurre in musica la magia artica, la dimensione fredda ma di sconvolgente bellezza primordiale delle foreste, e così suona infatti la sua musica, senza con questo confondersi con l’Icelandic, genere che in questo disco viene solo sfiorato. Piuttosto Condon sceglie la strada dell’ethno, della world music, recuperando come si è detto suoni e strumenti locali e possibilmente vintage, dando così luogo veramente ad atmosfere e musiche senza tempo e di luoghi perduti ma dell’anima.
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TRACKLIST
1. Beirut – Hadsel 04:55
2. Beirut – Arctic Forest 03:55
3. Beirut – Baion 04:06
4. Beirut – So Many Plans 03:48
5. Beirut – Melbu 02:20
6. Beirut – Stokmarknes 04:11
7. Beirut – Island Life 04:09
8. Beirut – Spillhaugen 03:41
9. Beirut – January 18th 03:42
10. Beirut – Süddeutsches Ton-Bild-Studio 05:23
11. Beirut – The Tern 04:15
12. Beirut – Regulatory 03:11