Ci siamo quasi. Legao, il secondo album solista di Erlend Øye (King of Convenience), uscirà il prossimo 3 ottobre, e subito prenderà il largo per un tour a cavallo tra l’Europa, l’Asia e l’America Latina. Prodotto dalla label Bubbles Records, fondata otto anni fa dallo stesso musicista, il disco è stato realizzato insieme con i Hjálmar, una band islandese di musica reggae. Un piccolo assaggio è già possibile grazie all’uscita nello scorso luglio del singolo estratto Garota, e prima ancora del brano Fence me in.
Dal primo album solista Unrest (2003) ad oggi, il ragazzo dalle pupille celesti sotto gli occhialoni perfettamente intonati con il colore dei capelli, non si può certo dire essersi annoiato. Altro che vita tranquilla da norvegese. Nel frattempo degli ultimi dieci anni, Erland ha girato il mondo, fondato a Berlino il gruppo di musica elettronica The Whitest Boy Alive, aperto un’etichetta discografica indipendente e prodotto giovani talenti. Infine, si fa per dire, si è trasferito in Italia, per l’esattezza a Siracusa, ha imparato la lingua, e pubblicato anche un nuovo singolo, intitolato La Prima Estate (2013) in cui ovviamente canta in italiano.
Lo incontro al “chiar di luna” a Torre Annunziata (Na) dove la sera prima ha registrato il sold out insieme con la band campana di supporto Fitness Forever.
Tra un pezzo di pizza e una forchettata di spaghetti alle vongole, parliamo dell’imminente uscita di Legao, un album dove il raggae delicato si fonde con il folk e il pop anni ’70-80.
Partiamo dal titolo: Legao.
Si, Legao è una parola brasiliana che significa ragazza. È scritta così come si pronuncia.
Il tuo nuovo album solista arriva dopo dieci anni da Unrest. Tanto tempo.
Non è corretto dire che sono passati dieci anni dal mio primo album da solista. Erland c’è in tutti i lavori musicali che ha fatto in questo lungo periodo di tempo. C’è qualcosa di me sempre, in ogni produzione musicale pur se realizzata non da solista.
Legao vede la partecipazione degli islandesi Hjálmar. Come vi siete conosciuti?
Li ho incontrati ad un festival di musica in Norvegia, li ho sentiti e mi hanno colpito, ma la collaborazione è nata molto dopo. Sono stato anche influenzato dall’ascolto di un artista svedese, un lovers rock che si chiama Jens Lekman; mi piace questa genere di musica soul senza ideologie di fondo, e mi piace il modo di scrivere le canzoni.
Il raggae di Legao è soft, una musica che porta allegria ma in una maniera delicata. Non amo la musica ad alto volume, non amo gridare. E poi per me sono anche molto importanti le parole di una canzone.
Invece è recentissima la notizia dello scioglimento dei The Whitest Boys Alive. A cosa è dovuto il divorzio?
Con i Boys l’esperienza si è conclusa perché non avevano interesse per altri generi musicali mentre io sono aperto a cose sempre nuove. Mi piace tutta la musica, quella buona ovviamente.
Restiamo sempre sul tema del piacere. Tu sei musicista e dal 2006 con la Bubbles Records anche produttore. Cosa ti diverte di più tra le due attività?
Sinceramente non so risponderti. Mi piacciono entrambe. Davvero.
Invece cosa deve avere una band per spingerti a produrla?
Innanzitutto molte idee. Poi mi piace che la band non sia perfetta nel senso che ci sono delle cose da migliorare, perché mi fa piacere mettere al servizio di gruppi emergenti la mia esperienza e conoscenza.
E dell’Italia cosa ti è piaciuto tanto da lasciare la tranquilla e verdeggiante Norvegia per il sud dello Stivale?Mi piace il cibo, che è un aspetto importante, la gente e il modo di socializzare.
Della musica italiana, invece, cosa ti piace?
Mi piacciono le canzoni che ho imparato e che canto durante i mie live (tra queste “Grande, grande, grande” di Mina “Sapore di sale” di Gino Paoli “E la chiamano estate” di Bruno Martino Ndr).
Il 3 ottobre esce ufficialmente Legao. Quali saranno le tappe del tour?
In un certo senso il tour è già iniziato perché ho già fatto molti concerti in cui ho presentato i singoli estratti dal nuovo album. Partiremo il 3 ottobre da Cracovia, poi Varsavia, Zurigo, Monaco, Bruxelles, Parigi e tante alte città. Poi usciremo dall’Europa e andremo verso oriente e il Sud America.
Prima che parti, ci dici se i fan possono sperare in un ritorno dei King of Convenience?
Si, c’è speranza, ma non so ancora bene. Negli ultimi tempi mi ero un po’ annoiato a lavorare con Erik, ma poi con il passare del tempo può capitare che il desiderio ritorni (sorride, ndr).
autore: Ornella Esposito
Erlend Øye – Garota Music Video from Michael Beech on Vimeo.