Si preannuncia un ritorno in grande stile per i veterani dell’alt-rock di Boston. I Buffalo Tom stanno preparando a pubblicheranno a maggio, per la Scrawny Records, Jump Rope, il loro decimo album in quasi 40 anni di carriera. Per questo undicesimo studio album hanno collaborato nuovamente con il produttore David Minehan, che ha prodotto Quiet and Peace del 2018, e hanno registrato nei suoi studi Woolly Mammoth con l’ulteriore aiuto di John Agnello.
L’album presenta il frontman Bill Janovitz alla chitarra acustica, ma ci sono anche molte parti elettriche ad alto volume. “Penso che la maggior parte di questo nuovo album sia stato scritto durante gli anni della pandemia”, dice Janovitz. “Con Chris [Colbourn, basso] ci mandavamo le canzoni che avevamo scritto e, come al solito, venivano registrate principalmente con chitarre acustiche. Quando finalmente siamo stati sicuri di tornare insieme in sala prove, abbiamo deciso di lavorare sulle canzoni con l’intenzione di fare un disco che più o meno rimanesse nelle atmosfere acustiche. Generalmente non pianifichiamo come suonerà un disco in senso generale; lasciamo semplicemente che le canzoni indichino la strada per quali trame e approccio produttivo potrebbero richiedere. Ma in questo caso, era quasi come se avessimo fatto un disco su un falò, con sovraincisioni minime, meno sull’approccio big-rock-chitarristico. Ma come per la maggior parte delle cose in Buffalo Tom, abbiamo una chimica e un suono naturale che emerge indipendentemente da come proviamo a manipolarlo”.
Il primo singolo estratto da Jump Rope è “Helmet” che Janovitz definisce un ottimo esempio dell’alchimia unica dei Buffalo Tom, dicendo che è “una canzone che potrebbe essere a suo agio in qualsiasi dei nostri dischi precedenti, ma la associo principalmente al suono stratificato suoni nitidi del Big Red Letter Day. Janovitz dice anche che la canzone inizia con una vecchia battuta interna. “Alcuni vecchi amici del college e io prendevamo in giro i vecchi film d’avventura quando eravamo sballati, cercando di superarci a vicenda con ridicole variazioni su ‘Metti le cinture di sicurezza, ragazzi, perché stiamo per attraversare all’inferno’, e poi prendiamoci una colpo di bong. Ma il contenuto della canzone stessa è molto più serio, forse addirittura terribile”.
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ph. credit KellyDavidsonStudio
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