Adult situations. Il titolo spaventa un po’. Perché suggerisce situazioni morbose ed incresciose, contenuti trasgressivi, e perché richiama, d’istinto, alla mente l’idea della crescita, del diventare adulti. Ma il nuovo disco dei Julie’s Haircut in realtà non spaventa. Il nuovo disco dei Julie’s Haircut racconta. Racconta della semplicità, della complessità, dell’insieme di esperienze che compongono momenti, tutto sommato, di una normalità quasi sconcertante. E probabilmente sarà stato questo il nocciolo della questione: forse troppo proiettati nell’osservazione di quanto possa essere umano affrontare le “Adult situations”, l’elemento che di più ne ha risentito è stata la musica. Perché è sensato l’indie-pop, ed è giusto scegliere una linea semplice, leggera per raccontarsi, ma, diciamolo, in certi momenti si rischia di cadere nella ricicl-arte, nel recupero di suoni e influenze ormai abusati, gradevoli certo, ma sentiti davvero troppe volte. E così gli sprazzi di lucidità finiscono per confondersi, gli elementi sui quali si potrebbe costruire si mimetizzano all’interno di un disco, tutto sommato, tenue, e che, purtroppo, solo in rari momenti ti fa rigirare verso lo stereo mormorando “però…”. C’è del buono ma si deve faticare un po’ per raccoglierlo, e questo è un limite ed è un peccato. C’è l’accenno e la possibilità. E, soprattutto, c’è ancora tempo per continuare a crescere. Ma questo i Julie’s lo sapranno bene…
Autore: Serena Leone