Indietronica, electro e dance pop. È questo il terreno su cui si muove questo duo proveniente dall’Oregon. Portland per l’esattezza. Jona Becholt e Khaela Maricich avevano già prodotto un EP nel 2004 (“Poor Aim: Love Songs”) ma è con questo “Paper Television”, realizzato dalla Tomlab ma licenziato dalla K Records, che arriva il primo album completo e definito nel suo concept. Indubbiamente ambizioso: ricreare delle leggere gemme pop che si nutrano di suggestioni elettroniche e ballabili. Ascoltando l’album sembra di ritrovarsi in una Berlino ideale dove l’avanguardia, la sperimentazione elettronica e la tentazione pop convergono in una formula efficacissima. In effetti una sensibilità indie pop è molto forte, lo si percepisce con evidenza dall’attacco aggressivo di “Pile Of Gold”: drum machine, suoni sintetizzati e una fortissima venatura pop nella voce di Khaela. La sua voce è una costante che si ritrova in tutto il disco ed episodi com “Parentheses” (in assoluto il miglior pezzo dell’intero lotto) e “Babay”, dove svetta in tutta la sua pulizia e chiarezza, sono chiari esempi. Ancora drum machine, sintetizzatori e computer sono gli ingredienti vincenti della tosta “Eat Your Heart Up” così come nella successiva “Pardon Me”. Irresistibile anche “Fists Up”, in possesso di un groove serrato, di un ritornello felicissimo e di un’atmosfera molto anni Ottanta, come del resto tutto “Paper Television”. Certo, ci sono momenti fin troppo ambiziosi dove la sperimentazione prende il sopravvento e supera i labili confini del pop (“The Long List Of Girls”), ma il finale essenziale di “True Affection” rimette tutti d’accordo con quel pianino elettronico e quella drum machine che fanno da sfondo alla malinconia e all’innocenza della voce. Suoni, beats elettronici e melodie: questo duo ha centrato il bersaglio.
Autore: Stefano De Stefano