Chib, che all’anagrafe di Tokyo risulta come Yukiko Chiba, è una giovane musicista di trent’anni-e-qualcosa (come dice la sua biografia). Yukiko studia pianoforte per dieci anni, poi scopre di trovare poco divertente quest’attività, e abbandona i tasti bianchi e neri per quelli di campionatori e sequencer.
Yukiko quindi se ne va in giro per la città, a campionare quello che le pare. Va a ristorante e registra le voci degli avventori, va a casa di amici e cattura le loro discussioni, e anche nella sua stanza non fa altro che imprigionare rumori e suoni dei più disparati nel suo sampler, quelli domestici e quelli che vengono da fuori (una moto che passa, dei fuochi d’artificio). Poi vi aggiunge bleeps, glitch, e altre minuterie elettroniche, oltre a delicati suoni acustici…un violino, una chitarra, un piano, creando un intrigante puzzle sonoro.
Meno propensa a modulare i suoi brani sulle dinamiche della forma-canzone rispetto alla connazionale Tujiko Noriko, ma altrettanto attenta ad equilibrare con gusto melodia e sperimentazione, Chib ci regala una deliziosa messa in scena della quotidianità, in cui anche gli elementi apparentemente più banali diventano parti fondamentali di struggenti quadretti minimalisti.
Autore: Daniele Lama