“Mi ritiro, per scrivere canzoni, in posti bui, isolati: per questa ragione le mie canzoni vengono fuori così; ma io non sono una persona triste”, diceva Sera Cahoone in una recente intervista. Sarà: tuttavia con il suo viso anoressico e pallidissimo non ce la conta giusta del tutto…
Batterista del Colorado, trasferitasi a 21 anni a Seattle, Sera Cahoone dapprima pesta i tamburi in diverse band californiane, come gli art-punk Carissa’s Wierd di Carla Bozulich – della quale, approposito, questo mese esce il secondo album a nome Evangelista… – e di recente Sera collabora all’esordio dei Band of Horses; dunque s’avventura in quest’esperienza solista, acustica, country folk, tradizionalissima, e dopo il debutto omonimo del 2006 per una piccola etichetta, approda ora alla Sub Pop. Il passaggio dai tamburi alla chitarra, voce e scrittura, appare molto naturale, poiché Sera canta bene, con semplicità – e che bello che è, ascoltarla ad esempio in ‘Baker Lake’… – perfettamente a tono con le ballate country malinconiche per chitarra acustica, basso, batteria, slide e banjo che propone; non è un disco esattamente triste, né lamentoso, questo ‘Only as the Day is Long ‘, ma certo vi si respirano sentimenti rilassati, nostalgici, intimisti, noir, che rimandano ai paesaggi bucolici, di un’America che, se esiste ancora, la si può trovare soltanto lontano dalle grandi metropoli: nel Sud e più ancora nel Midwest… e ciò malgrado una certa tensione nei testi la si ritrovi pure, qua e là: il racconto di una brutta notte d’attesa passata in un albergo sulla highway polverosa, senza dormire in ‘Shitty Hotel’, o il rifiuto deciso della modernità, dei cambiamenti troppo repentini della vita moderna, in ‘You’re Not Broken’.
Gli inserti di elettrica, banjo e slide movimentano le acque qua e là, come in ‘The Colder the Air’, e svelano passione per il folk rock anni 70 di David Crosby, Neil Young, Jackson Browne, se non addirittura per il Merle Haggard, ed il più vecchio country Nashville anni 50. Però bisogna riconoscere che anche i pezzi più nudi, come ‘You Might as Well’, o il nuovo singolo ‘Couch Song’, sono piacevoli.
Non credo però che questo album possa suscitare interesse in Europa, poiché davvero siamo in un segmento profondamente tradizionale, minore, conservatore, e per altro inflazionato del folk americano, al quale, ad ogni modo, la Sub Pop si sta sempre più interessando.
Autore: Fausto Turi