Il cantautore bresciano, con questo terzo disco che segue il lontano esordio del 1995 e l’Ep del 2004, prosegue il suo percorso artistico nel rischioso territorio dei testi a carattere letterario, poichè Cattaneo s’avvale sistematicamente delle collaborazioni di scrittori e poeti, per le sue liriche, qui in particolare del suo concittadino Giovanni Peli (www.giovannipeli.it).
Le sue musiche, di rimando, sono complesse, a tratti neoclassiche come la copertina (e l’estetica tutta del suo bel sito internet ufficiale (http://www.paolocattaneo.it/), e palesemente figlie degli anni di studio al Conservatorio che il nostro ha attraversato, ma nella maggior parte dei casi, per fortuna, sono anche musiche infettate dal desiderio di contaminazione con elementi jazz e di modernità leggera, attraverso soprattutto i suoni di synth: se non dissacratori, talvolta stranianti, come gli animaletti che sembrano farsi beffe della classicità sulla copertina del CD.
Non facile, l’ascolto di questo ‘L’Equilibrio non Basta’ : spesso sussurrato, estremamente introspettivo, in qualche parte anche malinconico e fosco, esso si regge solidamente sulle linee di voce e pianoforte elettrico di Cattaneo, completate da una strumentazione tanto ampia quanto sobria ed elegante che, principalmente attraverso il contrabbasso e qualche inserto di tromba, dà un’impronta jazz moderna.
Nove tracce per 38 minuti, in cui Cattaneo suona come una versione alternativa a Cammariere o Concato: qualcosa tra Lele Battista, Lalli, Magoni/Spinetti ed Andrea Chimenti, insomma, magari anche più sofisticata.
Autore: Fausto Turi