Sin Ropas di Tim Hurley (Red Red Meat) e Danni Iosello (Califone) propongono col proprio collaudato ed evocativo blues psichedelico un’esperienza fuori dal tempo e dalle mode portando avanti un’eredità importante come quella del grunge, su cui Hurley ovviamente ha voce in capitolo, ed in 8 brani mettono in mostra talento ed esperienza nel maneggiare in generale una bella fetta di musica alternativa americana rinnovando la tradizione, facendo prevalere maggiormente rispetto al passato toni quasi merseybeat rispetto allo sferragliare grunge che rimane tuttavia nelle loro corde espressive, come in ‘Crows’ e ‘Summer Bug’, entrambe molto Dinosaur Jr., o in ‘Silver Brow’, blues a denti digrignati stile Red Red Meat.
L’apparente semplicità della forma musicale, i toni generalmente sommessi che ricordano lo stile Sebadoh, e la strumentazione elettrica standard utilizzata fanno emergere meglio le qualità della scrittura e la bellezza delle singole scelte d’arrangiamento, mentre miti assoli fuzz e ritornelli armonizzati a due voci donano sincere emozioni, mentre i passaggi dilatati – l’iniziale, toccante ‘Save me a Place‘ – e l’approccio qua e là sperimentale neanche tanto velatamente tardo beatlesiano – sicuramente nel caso di ‘Brush for This‘, tra l’altro una ballad elettrica stile Neil Young – gettano ponti possibili con la nuova psichedelia di Akron/Family ed Animal Collective.
Ci sentiamo di segnalare poi ‘Torniquet‘, che pur essendo un brano particolare rispetto al resto della scaletta in quanto ballad pura, pulita, dalla struttura classica priva di qualunque eccentricità, messa forse non a caso in chiusura, è una di quelle canzoni di peso specifico capace di emozionare anche con tre accordi e poco altro.
Ed è una musica che non si svela mai del tutto, quella dei Sin Ropas, proprio com’era per i Red Red Meat, gruppo grunge seminale ed anomalo che non scrisse mai una hit ma il cui nome è circondato ancor oggi da rispetto e considerazione, e Tim Hurley e Danni Iosello continuano a muoversi un po’ a margine della musica alternativa, pubblicando sommessamente dischi notevolissimi – Mirror Bride è il loro quinto in ormai 15 anni di attività – che ad ogni modo non possono sfuggire all’attenzione degli appassionati – il secondo disco della band, Trickboxes on the Pony Line (2003) fu recensito da Pitchfork con voto 8,6 – e portandoli in giro dal vivo: imminente il tour italiano della band le cui date attese sono:
11/3 Catania – Zo
15/3 Perugia – Bar Chupito
16/3 Bracciolini Terranuova (Ar) – Quasi Quasi Social Club
17/3 Santarcangelo di Romagna (RN)
21/3 Roma – Fanfulla
http://sinropas.com/
https://www.facebook.com/Sin-Ropas-159642049960/
autore: Fausto Turi