Ogni volta che si ascolta un nuovo disco dell’artista islandese non si può non provare un senso di spaesamento di fronte alla decisa non ortodossia delle sue proposte musicali. Anche “Volta” (quindicesimo tra album/raccolte ed esperimenti in lingua islandese) dilata come tutti i suoi lavori precedenti un concetto di ‘pop’ contemporaneo dai connotati decisamente aristocratici.
Earth Intruders, Pneumonia, la fascinosa Wanderlust sono prodotti ed archetipi di un audace meltin’ pot sonoro dove severi ottoni ‘classici’ convivono con ritmi sintetici, e le arcane complesse armonie sono padroneggiate dal vibrante metafisico vocalismo di Bjork!
Due meravigliosi duetti con Antony Hegarty (Antony & The Johnsons) impreziosiscono il disco: i quasi 8 minuti dell’evanescente The Dull Flame of Desire che da soli giustificherebbero l’acquisto del disco e l’altrettanto fascinosa My Juvenile.
Ma Bjork e Volta dispensano anche il parossismo in crescendo di Declare Indipendence, i profumati cromatismi etnico/orientaleggianti di “I See Who You Are” ed i toni accorati di “Vertebrae by Vertebrae”.
Se amate avventurarvi in lande sonore sempre imprevedibili non potete fare a meno di Volta e della piccola…grande Bjork!
Autore: Pasquale Boffoli