Il due Novembre 2007 sono usciti due complessi e speculari lavori degli islandesi Sigur Rós, che pubblicano, separatamente, un doppio CD, in buona parte costituito da materiale retrospettivo, con qualche inedito, ed un DVD: un modo per fermarsi un attimo e fare il punto della situazione, per questa band che negli ultimi anni ha conquistato il Mondo, facendo parlare di sè come dei nuovi Pink Floyd.
Il primo disco, intitolato ‘Hvarf’, contiene 3 brani inediti intitolati ‘Salka’, ‘Hljomalind’ ed ‘I Gaer’, più una nuova versione di ‘Von’, dal primo disco, e ‘Hafsol’, mentre il secondo disco, intitolato ‘Heim’, contiene le versioni acustiche di 6 canzoni arcinote della band, per la verità piuttosto fedeli agli originali, al punto da negare la sorpresa attesa, connubi elettrici/elettronici, tra cui spiccano ‘Agaetis Byrjun’ e ‘Samskeyti’. Poi esce nei negozi anche il documentario in DVD, girato in grande stile, intitolato ‘Heima’, che ci accompagna lungo la tournèe islandese estiva dell’anno scorso, il 2006: uno straordinario reportage in cui, al fascino della musica della sempre umile band nordica – una decina di canzoni eseguite dal vivo – si unisce l’incanto dei paesaggi della loro arida isola vulcanica, ripresa in maniera poetica, ma in digitale, come raramente ci era capitato di vedere in passato neanche nei tanti documentari scientifici. Villaggi fantasma, incontri imprevisti con la gente del luogo, carcasse d’aereo, parchi nazionali, pubblico ridottissimo nei paesini di pochi abitanti o sterminato, nel concerto finale nella capitale, e l’assoluta desolazione dei paesaggi ghiacciati dell’interno, e di quelli marini della costa. Il film, pare, girerà anche per alcune sale cinematografiche, in Gran Bretagna ed Islanda.
Come loro solito, i Sigur Ros mantengono intatto il fascino e l’originalità assoluta che li contraddistingue da sempre, rimanendo monolitici, imperturbabili ed immobili mentre tutta la musica del Mondo corre istericamente senza andare, pare certe volte, in nessun posto. I limiti della band, se tali sono, rimangono legati non tanto alla prolissità, di cui spesso vengono accusati dai loro detrattori, quanto piuttosto proprio a questa scelta di non mutare nulla, mai, e di proseguire un’esplorazione del gelido ed evanescente suono che hanno creato, fino all’estremo.
E la scelta di evitare l’album live, che era il progetto originario da affiancare al DVD, ma che è stato scartato poichè avrebbe ‘sporcato’ la perfezione assoluta delle performance in studio del quartetto, svela un timore probabilmente infondato, poichè certamente il pubblico dei Sigur Rós avrebbe gradito della band anche le leggere distrazioni ed il controllo del suono solo parziale che il quartetto può subire, sul palco. Chi li ama continuerà ad amarli, chi li detesta continuerà a detestarli, ma Jónsi Birgisson (voce, chitarra), Kjarri Sveinsson (tastiere), Orri Páll Dýrason (batteria) e Goggi Holm (basso), pallidissimi anche – e ci mancherebbe altro… – nella gelida Estate islandese, sembrano fare al Mondo, con la loro musica, una proposta di cambiamento, di rallentamento dei frenetici ritmi di vita, sul modello della loro comunità isolana, lassù, nel Mare del Nord, in condizioni di vita quasi limite.
Autore: Fausto Turi
www.sigur-ros.co.uk