Nati poco meno di due anni, gli O.B.O. sono formati per due terzi da ex componenti dei De Glaen, trio fiorentino che nella seconda metà degli anni’90 pubblicò due album di chiara matrice primusiana. Gli O.B.O. continuano in parte a seguire quel tracciato, avendo alla base sempre quella matrice di funky psicotico, ma si differenziano dai De Glaen, per una maggior apertura ad altri generi, in un certo senso paralleli o vicini allo stesso funky.
L’apertura dell’album “Mr. Average” ha il ritmo serrato del funky psicotico in bilico sull’asse Zappa-Primus, mentre già la successiva “Oss” risente degli influssi dei primi Red Hot Chili Peppers e del Morello più dedito al funky-metal nei Rage Against The Machine. La maggiore differenza dai De Glaen si evidenzia nelle incursioni del math rock, in particolare a “Terraform” degli Shellac, in “Bone Alone”, ma il math è presente, seppure non in maniera ben definita in “Randamize” e nell’aggressiva “Gronigen”. Sprazzi di tensione hardcore, contaminato dall’elettronica si trova in “Kenzo”, che finisce nelle dilatazioni post-rock. Nel complesso dunque un ottimo esordio per gli O.B.O., sperando che durino più a lungo dei mai troppo valutati De Glaen.
Autore: Vittorio Lanutti