Gli Out Hud traslocano in casa !K7 e decidono di passare nell’ammorbidente il loro sound: smussati gli spigoli e messo in evidenza il lato più melodico e “danzereccio” della loro musica, tornano sulle scene con una manciata di brani, potenzialmente adatti anche per i dancefloor meno sofisticati e per la radio generaliste. Meno abrasivi dei “cugini” chk chk chk (con i quali hanno 3 membri in comune) e molto più sfacciatamente dance degli LCD Soundsystem, i nostri scelgono per questo disco suoni perlopiù puliti (chitarre “depurate” da tensioni punk-wave, tastiere algide) e lineari.
Sperimentano irresistibili alchimie tra groove e melodie (il singolo “One life to leave”), giocano col dub (“Old nude”) e con i ritmi tribali (“The songs so good…”), immergono in flussi psichedelici ritmi electro-house (“Dear Mr.Bush…”) o sporcano con synth acidi dei morbidi (molli?) episodi quasi r’n’b (“How long”).
Il risultato è gradevole e divertente, ma non sempre particolarmente interessante. La sensazione è che l’energia e l’impatto della musica degli Out Hud finiscano per “diluirsi” nella lunga distanza di un intero LP. La dimensione del “singolo” o al massimo del mini-cd, probabilmente, sarebbe la più consona per preservare la carica e l’eccitante tensione ritmica che pure pervade – seppur “ad intermittenza” – questo disco.
Autore: Daniele Lama