Sono trascorsi due anni da quando l’artista canadese si presentò sul mercato discografico con l’esordio I Predict a Graceful Expulsion. Tanto le è bastato per smuovere le acque attorno a sé, al punto che illustri colleghi come Moby o il leader degli Swans, Michael Gira, hanno voluto la sua preziosa voce nei rispettivi ultimi album. Proprio quest’ultimo ricambia il favore comparendo su alcune tracce del disco della nostra. Una presenza significativa ed “austera” che rispecchia a pieno il tono del full-length.
Un seconda prova non facile per Al Spx aka Cold Specks. Ella stessa, infatti,ha dichiarato che l’intensa attività concertistica seguita al suo debutto l’aveva portata ad un crescente stato di alienazione. Così il buen retiro nel Somerset che l’ha spinta a concepire Neuroplasticity è stato un momento catartico, nel quale fare i conti col nuovo materiale da imbastire ed un modo atto a ritrovare la propria centralità. Ciò aiuta a comprendere meglio i demoni che pervadono una A Broken Memory ed i suoi angoscianti suoni di tromba, affidati a Ambrose Akinmusire (ospite anche in altri brani della release), le incertezze esistenziali di A Season of Doubt o l’oscurità che aleggia su di un pezzo come Absisto (il verbo latino che indica partire o ritirarsi).
Difficile, quindi, trovare un soffio di spensieratezza in cui lasciarsi andare per il semplice gusto di farlo. Tutto è meditato e sofferto. Però è con delle canzoni che ci si sta confrontando. E per quanto il viaggio che le ha partorite non sia stato dei più semplici e le intenzioni tutt’altro che superficiali, il percorso verso il giusto equilibrio tra espressione e maturità non è ancora completo.
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autore: LucaMauro Assante