Chris Cohen è uno che non si stanca mai. È una delle menti dei Deerhoof, una delle più interessanti band della scena di San Francisco da un po’ di anni a questa parte. Eppure, anche da solo trova il tempo per esplorare i vasti territori del pop, facendo di “Calamity” un esempio lampante. L’album è’ il quinto episodio della saga The Curtains, il progetto a parte che Chris coltiva per conto suo, e arriva come sempre in modo del tutto spontaneo. La mente più pop dei Deerhoof suona tutti gli strumenti marchiando di forte autorità un album che tuttavia vive anche di altri interventi. Come quelli di Nedelle Torrisi o John Ringhofer, collaboratore di Sufjan Stevens. Il quale è così entusiasta del lavoro solista di Chris da far acquistare alla sua Asthmatic Kitty la licenza di “Calamity”. Così, ad occhi chiusi, giusto per gradire. Sapendo già cosa aspettarsi dagli undici episodi del disco in questione. Pop obliquo, sghembo, avanguardista, che ti mira di sbieco con un senso di sperimentazione che si dissolve nelle immediate e malinconiche melodie che Chris scrive. “Old Scott RD” è semplice, una batteria fumosa ma leggera, un piano che dirige i giochi con classicismo e una voce che sembra messa lì per caso. Una vera fortuna. “Go Lucky” invece apre il disco in un modo molto convincente, mischiando i colori dei Deerhoof (la cui influenza è innegabile) con quelli degli ultimi Fruit Bats, mentre “Roscomare” è languida, rallentata, fragile e sospesa quanto le composizioni più sognanti di John Lennon. La caratteristica di “Calamity” è che pur parlando il linguaggio del pop non lo è del tutto. Non entra in una logica da mainstream, e non è di facilissimo ascolto nel senso più semplice del termine. È un disco che va ascoltato con interesse sempre vivo perché, pur non essendo pesante, non è inquadrabile nella funzione usa e getta. Come un’opera d’arte che la si può leggere in due modi completamente diversi. Conciliare gli opposti. E non è mica cosa da poco. Per il pop, poi, figuriamoci. Mezz’ora di pop facile e complesso allo stesso tempo.
Autore: Stefano De Stefano