L’odore pungente delle strade di New York, il suono malato dei Velvet Underground, ombre new wave e ’”appannamento” etilico, chitarre melodiose, chitarre graffianti, melodie disperate, folk rock allucinato e una voce intensa, inconfondibile (quella di Hamilton Leithauser).
Sono tornati i Walkmen, con un disco di canzoni belle ed instabili, aspre e dannate.
Diverse per umori e orientamenti sonori: l’andamento barcollante e i fiati dal sapore sudamericano di “Louisiana”; la tensione sottile – alimentata da uno struggente dialogo tra chitarre e organo – di “All hands and the cook”; l’ottima “Good for you’s good for me” – che richiama candidamente il Dylan elettrico; lo struggente, emo-zionante crescendo di “Emma, get me a lemon”; il punk rock adrenalinico di “Tenley-town”; la melodia irresistibile di “Another one goes by” (una delle più belle ballad dell’anno, a mio avviso)…diversi tasselli di un lavoro difficilmente trascurabile e altrettanto difficilmente “collocabile”. “A hundred miles off” è “semplicemente” un ottimo disco rock, e scusate se è poco.
Autore: Daniele Lama