Non ci stancheremo mai di dischi come “Beautiful seizure”. Dischi che solleticano la curiosità dell’ascoltatore, il suo desiderio di scoperta, di avventura.
Uno di quei lavori di cui ad un primo ascolto percepisci soprattutto il senso di caos, di oltranzismo sonoro, di spigolosità e poco altro.
Ma poi lo ascolti, e lo riascolti, e lui (il disco) inizia a poco a poco a rivelarsi. Come per magia cominci a de-codificarne il linguaggio complesso e ostico, a familiarizzare col suono, e con i brani.
I volcano!, da Chicago, sono senza dubbio una delle punte più avanzate dell’attuale panorama del rock di ricerca, sperimentale e tendenzialmente avanguardistico (ecco perché non sfigurano nel catalogo Leaf, dov’è cosa più unica che rara trovare formazioni basso/chitarra/batteria).
Rumorosissimi e intensamente drammatici, straordinariamente aggressivi e poi improvvisamente delicati, frastagliati e cacofonici, e poi subito dopo lineari, quando non addirittura inaspettatamente melodici, i volcano! recuperano il concetto di “post rock” dalla palude creativa dove s’era arenato, lo traghettano verso lidi di esasperata emotività (ricordando talvolta i Xiu Xiu, o dei Radiohead meno lamentosi e decisamente più ispirati), flirtano con l’elettronica senza farsi tentare da suoni pre-confezionati, si muovono tra ritmiche impossibili e infuocati accenni di groove (impossibile resistere al ritmo in levare della potentissima “Apple or a gun”), tra scampoli free-jazz e blues de-strutturati, con l’anima contesa tra un radicalismo esasperato e una mal celata sensibilità “romantica”. Magnifici!
Autore: Daniele Lama