HSL è un acronimo, non del solito inglese, bensì del latino, sta per Hic sunt leones, che vuol dire “là stanno i leoni”, è un’espressone che l’impero romano utilizzava per segnalare le popolazioni ribelli dei posti dove i colonizzatori avevano difficoltà a controllare banditi e ribelli. E’ chiara allora l’intenzione di Militant A e dei Bruitopop, alias Assalti Frontali, tornati insieme da quel disco seminale che è stato “Conflitto”. Anche se in mezzo c’è stato “Banditi” (nel quale Militant A ha preferito le basi agli strumenti dei Brutopop), è opportuno fare un confronto proprio con “Conflitto”, perché è evidente l’approccio che è totalmente mutato. Se in “Conflitto” gli AF si erano volutamente chiusi nel circuito dei centri sociali, tingendo di tinte fosche i loro suoni e le loro atmosfere, esprimendo rancore e rifiuto, con “HSL” i suoni sono decisamente più solari e più aperti verso la società. Lo stesso brano iniziale “Denaro gratis”, che trasuda di marxismo, è uno schierarsi da parte di tutti gli sfruttati nella storia ed è la chiara rivendicazione di non voler più mandare giù un po’ di veleno ogni giorno, ma di pretendere con orgoglio e dignità ciò che ci spetta. Militant A rappa molto meno e si avvicina sempre più alla melodia e negli altri nove brani continua ad esprimere e chiarire la sua militanza, dalla lotta ai nuovi invasori de “Le merde fanno affari”, dove i nuovi colonizzatori sono le compagnie telefoniche che arbitrariamente mettono le loro antenne nei centri abitati a “Rotta indipendente”, che rievoca il dramma di Genova 2001, all’ironica “Bella da morire” sullo stato di guerra permanente nel quale il liberismo ci ha imbarcato. “HSL” non ha un approccio facile, anche se è molto più accessibile di “Conflitto”, ma va ascoltato più volte con molta attenzione.
Autore: Vittorio Lannutti