Attenzione, miei cari lettori, potreste ottenere un senso di smarrimento, colti da improvvisi sintomi di insofferenza e di scarsa indulgenza nell’ascoltare le composizioni minimal-folk descritte nella realizzazione di Rothko, alias Mark Beazley, e Caroline Ross.
Non è stato facile per il sottoscritto cogliere le parole necessarie per raccontare una simile disavventura, quando l’ascolto per meno di quaranta minuti di musica diventa così faticoso e direi, a questo punto l’avrete capito anche voi, noioso.
Per farla breve ed essere il più concisi possibile per non portare via tempo prezioso, i due autori hanno riposto nella composizione acustica tra pianoforte, basso e flauto sostenuti da una solista non particolarmente ispirata, le atmosfere illusive e sognanti tradotte dalle esperienze, purtroppo fortunate, di artisti come Enya, Kate Bush e simili, che in nome di una tradizione musicale indebitamente fatta propria, il folk anglosassone, hanno manifestato una qualità di quella musica decisamente mediocre attribuendo contributi, come le misteriose e sognanti atmosfere profuse per quest’album, assolutamente ininfluenti.
Autore: g.ancora