12 lunghi anni di assenza, quelli di Kate Bush, dall’ultimo album Red Shoes del 1993, 12 lunghi anni che hanno contribuito ad accentuare l’alone di mistero, tra lo stregonesco ed il fatato che ammanta da sempre l’artista. I fans hanno aspettato pazientemente, fiduciosi al punto che “L’attesa” stessa è stata “personificata” nel romanzo “Waiting for Kate Bush” di John Mendelssohn, nel quale un fan della cantante rimanda il progetto di suicidarsi per poter ascoltare il nuovo disco della popstar.
Finalmente è arrivato Aerial: i sensi sono stimolati già dalla copertina, un disegno a prima vista enigmatico, si svela nell’ultima parte del booklet quale riproduzione grafica dell’onda sonora prodotta dai merli.
Un doppio cd, pieno di sperimentazioni e di sfoggio di magnifica voce. Il singolo King of the mountain, che è già in circolazione dalla fine di ottobre, è supportato da un video accattivante ed elaborato, gli abiti di Elvis che ballano e la voce di Kate sembra seguire le folate di vento.
Molto bella la ballata riecheggiante di atmosfere medievali Bertie, dedicata al figlio, in cui si ascolta una Kate Bush completamente nuova. Altro brano degno di nota è How to be invisibile, suoni moto belli sempre misti a sperimentazioni varie, canzone che inizi a canticchiare immediatamente.
Nel secondo cd nove brani che ci portano per mano nel susseguirsi di una giornata con un chill-out sofisticato che per i suoni e gli effetti usati sfocia quasi nella new age music.
Nell’ incipit Prelude, suggestivo il canto degli uccelli e l’evocativa voce infantile– The day is full of birds/ Sounds like they’re saying words -.
Suoni minimalisti di un pianoforte e synth in Prologue; bello, particolare e coinvolgente Nocturn.
Aerial è un album completo che la voce di Kate Bush e le numerose sperimentazioni rendono originale, talmente pieno di sfumature che forse per essere compreso a pieno richiede più ascolti.
(Siamo stati ripagati da questa lunga attesa?)
Autore: Marianna Caruso