I Softone, dalla provincia di Napoli, propongono una miscela country folk capace di coniugare la tradizione di Nashville con le nuove tendenze che giungono, sempre da oltreoceano, nei tempi recenti (Lambchop, Giant Sand, Calexico, Bonnie Prince Billy).
La qualità dell’incisione, la cura profonda negli arrangiamenti e l’attenzione nell’esecuzione dei pezzi sono buone, malgrado questo demo di 13 tracce – che, nel frattempo, apprendo dal loro sito internet sono lievitate a 15 sull’ultima edizione… – sia stato concepito come semplice successione di episodi ed abbondino ripetizioni di stile e composizioni fotocopia: così dal qui presente si sarebbero potuti tranquillamente estrarre tre ep di livello eccellente.
Mi hanno colpito positivamente certe soluzioni e trovate timbriche e che possono dare qua e là colore e carattere al sound e movimentare così l’ascolto, e credo sia questa ricerca la strada che i Softone debbano seguire: l’utilizzo di chitarre twanging e la voce controtenore in ‘All my Days’, la slide-guitar in ‘For Tonight’, il cantato “mono” in ‘Sad Blues’ ed ‘At Home’, le adorabili melodie “tex mex” dei tre strumentali sono idee che un buon produttore saprebbe valorizzare in vista di un vero esordio discografico.
Il gruppo ha pubblicato poche settimane fa un brano su ‘Songs for Another Place’, compilation di indie bands italiane ed americane edita da Awful Bliss/Urtovox, ed un altro sulla compilation Keeprecordings. La formazione al completo è la seguente: Giovanni Vicinanza (voce, chitarra), Emma Vicinanza (chitarra, voce), Claudio Schettino (piano, slide) Catello Esposito (batteria), Tommaso Esposito (basso) ed è contattabile per il demo e scritturabile per concerti al: info@thesoftone.it.
Autore: Fausto Turi