Era l’estate del 99’, ve la ricordate? Nel mondo imperversava già da qualche tempo la sindrome da “Millenium bug” ed i salotti dei talk-show televisivi erano affollati di specialisti delle scienze informatiche ed immancabili catastrofisti; il trend invece voleva che si riuscisse ad inseguire l’alba del nuovo millennio ad ogni latitudine, organizzando estenuanti e costosissimi tour da ultimo dell’anno partendo da un capo per arrivare all’altro del mondo nel giro delle ventiquattro ore.
In una lontanissima isola dell’Islanda, invece, un gruppo di giovani musicisti si accingeva di lì a poco a diventare band di culto per il popolo indie, affezionatosi velocemente alle tintinnanti litanie elettroniche imbastite da una folta schiera di musicisti riuniti intorno alla figura principale di Heiko Hoffman.
Una delle caratteristiche principali che distingue la materia sonora dei Mum è l’accordo, molto singolare per l’epoca, ricercato tra l’applicazione di apparecchiature elettroniche molto potenti e sofisticate connesso all’utilizzo di strumenti acustici tradizionali; armoniche, glockenspiel, organetti ed altri strumenti regalano per la prima volta alle composizioni clicks&cuts l’entusiasmo melodico sicuramente riconoscibile nelle realizzazioni del gruppo Islandese, anche nelle successive uscite.
Il disco è stato ristampato esattamente come le copie originali, senza nessuna modifica, ne bonus tracks, quindi senza aggravi di inutili spese, preservando il piacere dell’ascoltatore, a possedere un piccolo ogetto di culto, ancora non mercificato.
Autore: g.ancora