In gran fasto e in pompa magna (con un’elegante confezione, carica addirittura di un dvd di making of, caso rarissimo per un lp di esordio) arriva in distribuzione il primo album completo dei Sintica, band torinese, che ha fatto parlare di sé per la distribuzione gratuita di 11.000 copie del singolo d’esordio e per alcune esibizioni live di gran lustro, come il supporto al concerto di Novettara dei Nomadi nel 2003.
E non si può dire che i Sintica deludano le aspettative dei loro fan: nell’ambito del genere scelto (l’elettro pop, sintetizzatori e effetti digitali) l’album è una conferma di quanto anticipato in Sogno shock, primo singolo, e in Zero, successiva promozione. Anzi, il repertorio si arricchisce di altri pezzi sicuramente degni di nota e citazione, come Se Annego, Allucinogeno, Dove, e la dolce ballata di chiusura Volo.
Attenzione però: i Sintica non sono musica elettronica alla Brian Eno o Air, per intenderci: la loro è una scelta precisa e consapevole sull’elettronica e il sintetizzatore direzionati verso la melodia facile, la canzone canticchiabile e orecchiabile, insomma una scelta di mercato. E in questo dimostrano di avere sensibilità, azzeccando styiling, strategie di diffusione, e quant’altro, ma soprattutto inserendosi nel flusso e nel solco aperto in Italia dai Subsonica, di cui i Sintica sono parenti, anche troppo in realtà (almeno il nome, potevano non imitarlo): infatti i loro pezzi, anche quelli migliori, non riescono a toglierti la sensazione di un già sentito, di una concessione troppo facile a quello che va per la maggiore, anche se, conoscendo il mercato italiano, questo potrà renderli famosi: ne è esempio il pezzo Telecoma, probabilmente la canzone meno bella dell’album, ma che pare confezionata appositamente per sfondare nei vari Festivalbar, con il ritornello-tormentone e il ritmo gagliardo e strofe accattivanti ma un po’ superficiali.
Alla fine, non grideremo al capolavoro, né all’apertura di nuovi percorsi musicali, ma certo i Sintica non hanno nulla di meno di tante band che in questi anni si sono aperti una breccia nelle preferenze del grande pubblico italiano, specie adolescente, verso il quale la loro musica sembra indirizzarli.
Autore: Francesco Postiglione