Ieratici ed enigmatici, almeno in apparenza! Più dei dischi precedenti.
Lo slowcore del trio di Duluth (MN) é imprigionato in Drums And Guns, il nuovo disco ispirato dalla guerra in Iraq, nelle ragnatele di un’elettronica minimale che inietta in parte del disco una maggiore dinamicità. Alan Sparhawk canta in “Pretty People”, “Breaker”, “Murderer” con toccante umanità le miserie della guerra, concetto deleterio cui gli umani di tutto il pianeta terra continuano a non saper rinunciare. “Drangofly” e “Sandinista” invece vivono degli accorati duetti vocali di Alan Sparhawk e Mimi Farmer.
Tredici glabre e spoglie concept-songs perse in seduzioni trip-hop (Always Fade), desolate atmosfere desertiche (Dust In The Window), solenni inni laici (Take Your Time). Oppure preghiere discrete ed intense (In Silence) ed impassibili crudi racconti (Violent Past). Ad ogni nuovo ascolto “Drums And Guns” acquista in spessore e bellezza ispirativi. Un piccolo capolavoro di minimalità espressiva.
Autore: Pasquale Boffoli