L’intro di Joke Box dell’esordiente gruppo francese degli Zero ci immette direttamente in quella che è la loro cornice musicale: un rock sostanzioso, sorretto da chitarre distorte e da una solida base di batteria, su cui dopo lo stacco tutto strumentale la voce comincia a disegnare fraseggi piuttosto che veri e propri cantati, circondata da effetti che ricordano gli Strokes tra gli altri. Dopo Big Screen/Flat People, la seconda traccia, Go Stereo, già rivela una piccola sorpresa: ci si aspetta magari che si continui con schitarrate e batteria, e invece una soffusa e preziosa introduzione di armonici seguita da strimpellate acustiche e arpeggi ritmati di elettrica fa da sfondo a un pezzo molto di atmosfera, anche se sempre di atmosfere puramente rock si tratta. E anche qui la voce declama piuttosto che cantare.
Sembra che ogni pezzo voglia essere un omaggio a un sottogenere del rock, visto che The Desire and Importance of Failing cita (ma per fortuna non in maniera arrogante o presuntuosa) la psichedelia dei Pink Floyd, Drag Queen Blues è appunto un blues elettrico acido e agguerrito, Derby ha un intro di batteria e chitarra che richiama i Radiohead, (il vocalist però qui evoca David Byrne), mentre Crosby and Garfunkel si richiama al rock acustico, e invece Automodown/Space girl Blues, cover dei Devo, cita esplicitamente i Red Hot Chili Peppers, laddove Pride of the Kids, muovendosi su chitarre sincopate e ritmi veloci, richiama direttamente, stavolta non solo e non tanto per il modo di cantare, gli Strokes.
Non si vuol dire però che gli Zero siano semplici imitatori, né che il loro Joke Box sia una collection di cover non dichiarate: riescono anche a trovare un loro stile (non diremmo magari una loro originalità), anche se questo stile non li porta a cavalcare orizzonti nuovi e quindi particolarmente distintivi. Ma chiederemmo troppo a un’onesta e apprezzabilissima prima prova, e anzi, tutto lascia pensare che approfondendo certi sentieri musicali che già si intravedono in questo LP, gli Zero possano arrivare a un sound assolutamente proprio e curato, che suonerà magari anche più innovativo di questo comunque valido primo album.
Autore: Francesco Postiglione