Berlino: vince la pellicola di Claudia Llosa
Un istant-movie, ahinoi, si potrebbe dire. Al festival del cinema di Berlino vince un film sulla paura (atavica, prenatale addirittura) degli stupri e sulla violenza ai danni delle donne. Tema d’attualità schiacciante, ora, in Italia e non solo, che guadagna il consenso più alto tra i giurati guidati da Tilda Swinton e quindi l’Orso d’oro, tra i massimi riconosciementi del cinema mondiale. Il lungometraggio vincitore è «La teta asustada (King of Sorrow)» della regista peruviana Claudia Llosa. Uno dei favoriti, l’iraniano About Elly, di Asghar Farhadi, ottiene l’Orso d’Argento alla miglior regia, confermando il trend epositivo delle pellicole iraniane alla Berlinale.
Ai tedeschi, che hanno criticato il cinema italiano definendolo “da dopocena”, va l’Orso d’argento alla migliore attrice, Birgit Minichmayr, interprete di “Alle Anderen” di Maren Ade. Freddina l’accoglienza per il fuori-concorso “Verso l’Eden” di Costa-Gavras con Riccardo Scamarcio, divetto di casa nostra.
Autore: a.ch.