Il duo post-punk e rap old school formato da Jason Williamson e Simon Parfrement, con l’aggiunta dal 2012 di Andrew Fearn, è tornato dopo Eton Alive del 2019 e All that Glue del 2020. Spare Ribs, sempre per Rough Trade records, racconta stavolta nel 2021 la stessa rabbia working class già riconosciuta dai critici in Eton Alive ma incattivita dalla prigionia del Covid e dalle ingiustizie sociali che la gestione dell’emergenza sta determinando in Inghilterra.
Non poteva mancare la polemica contro la Brexit, presa di mira in Short Cummings, pezzo contro Donald Cummings consigliere di Johnson, dimessosi nel 2020 per violazione regole coprifuoco. Ma in Top Room, come ci racconta il duo stesso, già compare una riflessione tutta attuale sulla alienazione da Covid: «Questa parla dei problemi quotidiani del lockdown, soprattutto di chi l’ha vissuto a casa con tutta la famiglia. Con le scuole chiuse, i figli se ne stavano lì tutto il giorno cercando qualcosa da fare. Era veramente stressante. Poi siamo passati all’introspezione, ho iniziato a mettere in discussione ogni cosa: il mio modo di parlare, come mi confronto con gli altri, tutto. E ci sono anche cose assurde, immagini con cui mi piaceva giocare. Abbiamo già sperimentato con il rap, ma stavolta volevo farlo sul serio. Credo che con questa canzone ci siamo riusciti».
Altro pezzo tratto dall’attualità Covid è Out There, ipnotico e lobotomico: «Parla della prima volta al supermercato con la mascherina, di quella tensione. Sembra la scena di un film, non è vero? Un disaster movie. In quel periodo abbiamo capito tutti perché il partito conservatore ha vinto le elezioni: la gente incolpava gli stranieri del virus. Il brano parla di questo immaginario. È un altro attacco al governo, un tema ricorrente nel disco».
Thick Ear, più per immagini che non per racconto «parla della distruzione che vedo attorno a me: edifici incompiuti, altri demoliti a metà, magazzini abbandonati, imprese fallite. Volevo mettere tutte quelle immagini nel pezzo, perché è quello che si vede quando prendi l’autostrada o quando parti per il tour. Vedi cose del genere di continuo. Volevo che il pezzo avesse un’atmosfera industriale, forse».
Il quadro dipinto dal nuovo disco, insomma, è a tinte terribilmente fosche, scandite musicalmente dal basso onnipresente di Andrew Fearn, sul cui ritmo incessante intervengono le voci, le chitarre sincopate e a volte (come in Nudge It) delle interessanti tastiere, mentre in Top Room, unica nel disco a essere puramente rap, c’è solo batteria ed effetti sinth.
L’ambientazione cupa dei testi è resa appena più delicata da una novità inedita fin qui, il duetto con voci femminili, come troviamo in Nudge it, con Amy Taylor, degli Amyl and the Sniffers, Top Room con intro di Lisa Mc Kenzie, e Mork N Mindy con Billy Nomates. Quest’ultimo pezzo è una delle incursioni della band verso un lato più intimo, personale, di testi, ispirato alla propria infanzia o adolescenza, come anche in Fishscakes e All Day Ticket. Ed è un’altra novità interessante del disco. Mentre Nudge It e Elocution tornano ad essere manifesti di rabbia, stavolta contro quello che Williamson definisce il class tourism, l’atteggiamento tutto radical chic di molti vip di voler difendere le classi più povere. Ed è proprio in Elocution che troviamo una melodia più sviluppata, meno rough, sia nel canto che nel dipanarsi della trama di chitarre, come anche nella title track Spare Ribs o in Thick Ear.
Chitarre che rimangono certo minimali come in tutta la produzione di questi musicisti che cercano la via media tra rap e punk, che fuoriesce in un cantato volutamente scoordinato e aggressivo, che ricorda appunto il punk anni ’70 o i rapper anni ’80 tipo Beastie Boys.
In tutto il nuovo disco Spare Ribs si divertono però a variare, arrivando fino al dub con il singolo Mork N Mindy, con Fishcakes e con la sperimentale All Day Ticket. Quasi a voler inquadrare e squadrare la situazione attuale in Gran Bretagna da tutti i punti di vista (musicali).
«Nessuno sapeva cosa sarebbe successo», Dice Williamson parlando del Covid. «Era chiaro che il settore dell’intrattenimento sarebbe stato fermato, non si possono fare assembramenti, né vedere le band dal vivo. Noi guadagniamo così, coi concerti e i tour, e quindi è preoccupante. Ma a parte questo, la nostra frustrazione deriva dalla politica e dall’isolamento. Devi starci dentro con la testa»: questo alla fine il messaggio del disco, durissimo, compatto e quasi concept album, registrato ai JT Soar Studios di Nottingham, e davvero pieno di intensità, anche se volutamente mono-tono nell’insistere sul basso tambureggiante.
autore: Francesco Postiglione
TRACKLIST
The New Brick
Shortcummings
Nudge It (Ft. Amy Taylor, Amyl and the Sniffers)
Elocution
Out There
Glimpses
Top Room (Ft. Dr Lisa McKenzie)
Mork n Mindy (Ft. Billy Nomates)
Spare Ribs
All Day Ticket
Thick Ear
I Don’t Rate You
Fishcakes