C’è ancora spazio per un tuffo nel passato? A giudicare dalle rock’n’roll bands che (quasi) graffiano come quelle di 30 e più anni fa e da un post-punk che risorge fors’anche più in forma che nella sua connotazione originaria, sembrerebbe di sì.
Ma altra è la storia dei Black Mountain, che, seppur inconsapevolmente – come si può leggere -, sembrano rifarsi a tutta la colata proto-hard rock che a inizio anni 70 ha pigiato il pedale dell’acceleratore del rock dopo che le scosse garage-rock, sul finire degli anni 60, sembravano essere state zittite da psichedelia, viaggi della mente e buoni sentimenti hippy, salvo ritrovare, ben presto, nuova linfa sotto questo stesso ultimo denominatore, anche se su una direttrice piuttosto diversa, altrettanto elettrica ma più dilatata e consapevole di un nuovo modo di stare al mondo.
Guardateli in foto Stephen McBean (titolare anche del side-project/rovescio della medaglia Pink Mountaintops, già trattati in sede di recensione, e del marchio Jerk With A Bomb, per ora quiescente) e soci.
Che tutto ciò avvenga a Vancouver nel 2005 non sembra molto credibile, eppure di loro i Black Mountain riescono a metterci un bel po’, che sia semplice ricostruzione con licenza di creatività di un “vecchio” mondo o qualcosa di più, e nuovo…
Questo omonimo debut album sa tanto di “retrospettiva creativa” sui giganti pop-rock che di esso rappresentano le radici moderne – fissandole quindi nell’immaginario e nell’estetica giovanile -, così che ogni canzone sembri un accenno quasi esplicito a ognuno di essi. Quanto c’è di consapevole in questo flash-back?
(Josh) Il disco è un’interessante interpretazione, ma non c’è un nesso tematico consapevole. Le canzoni non sono state intese come referenziali o “post-moderne”, nel senso di un diario nascosto che cerca di scoprire questi “giganti”. Ci piaceva semplicemente il modo in cui queste canzoni suonavano… naturalmente ognuno è libero di dar loro la propria chiave di lettura, così come tua, che è benvenuta.
E allora qual è il vostro rapporto con quest’epoca (decadi 60 e 70) che, inconsapevolmente, è fatta oggetto di narrazione? Avvertite un senso di nostalgia, o magari il rammarico per qualcosa che la storia ha poche probabilità di offrire nuovamente – e quindi la speranza perchè un clamooso ricorso storico si verifichi?
(Steve)Non sento nè posso sentire alcuna forma di nostalgia per un’epoca che non ho vissuto. E’ molto probabile che fossero bei tempi, ma è altrettanto probabile che quelli alla Altamont (ignoriamo chi siano, ndt) non siano dello stesso avviso. Ricordo però molto bene di quando, mezzo addormentato sul sedile posteriore dell’auto dei miei, ho ascoltato per la prima volta ‘Money’ dei Pink Floyd all’autoradio. Forse è stato quello il seme di tutto, chissà…
(Josh) Sono stato cresciuto da genitori hippy, ma non provo nostalgia o rimpianto per un’epoca passata. Il tempo, la storia vanno avanti, e non vorrei cambiare la mias attuale posizione sulla linea del tempo.
Venendo al presente allora, quali sono le “faccende musicali” di oggi che vi interessano di più? Ci sono dei labelmates – penso agli Oneida, forse i più vicini a voi in ambito Jagjaguwar – o dei musicisti concittadini (Vancouver) che stimolano la vostra creatività?
(Steve) Ho molti amici che suonano buona musica (risposta d”o cazzo, ndt).
(Josh) Ad ispirarci è la musica di alcuni concittadini, ma anche di altri provenienti da altre città – mi vengono in mente, da vancouver, nomi come Destroyer, Ladyhawk, Frog Eyes e The Book of Lists; da altrove Wolf Parade, Besnard Lakes, Antony and the Johnsons, e, indubbiamente, gli Oneida.
Torniamo per un attimo ai “recalls” con la cover, come Pink Mountaintops, di ‘Atmosphere’ dei Joy Division in uno stile che dei Velvet Underground ha praticamente tutto – un accostamento geniale, oltre che, ovviamente, più che efficace…
(Steve) Le idee sono idee. Cos’è che costituisce una nuova idea? Justin Timberlake? Nelly insieme ai New Order? Questa canzone un pomeriggio ha girato la sua brutta testa sembrando sufficientemente meritevole di far convenire gli ascoltatori al misfatto.
La maggiore curiosità la suscita però il dualismo tra le voster ultime due incarnazioni, Black Mountain e Pink Mountaintops, con quest’ultima che ha tutta l’aria di essere, muasicalmente ed esteticamente, come la controparte “femminile-buona” della prima…
(Josh) I Black Mountain sono una band con 5 componenti stabili, mentre i Pink Mountaintops, essenzialmente, sono il progetto solista di Steve McBean accompagnato da alcuni freak e musicisti in continuo turnover. Quanto all’essere dualità maschio/femmina, devo dire di no, poiché entrambe le band sono abbastanza androgine.
Sempre in ambito collettivo, i Black Mountain sono alla guida dell’omonimo “esercito” (Black Mountain Army), una sorta di “comune artistica” di cui vi definite appunto “soldati di prima linea”. Mancano però altri dati essenziali: il suo concepimento, i suoi componenti, i suoi obiettivi…
(Josh) Il Black Mountain Army è semplicemente un “ombrello” con cui siamo soliti descrivere la nostra famiglia allargata di amici musicisti e artisti: Black Mountain, Pink Mountaintops e Jerk With a Bomb, più numerosi collaboratori che si occupano di musica, film, arti visive etc. L’obiettivo principale è semplicemente quello di esistere in modo da incoraggiarsi, sfidarsi e supportarsi reciprocamente in tutto ciò che facciamo.
Hai nominato i Jerk With a Bomb, temporalmente precedenti ai Black Mountain. Sono da considerare ancora in attività nonostante il prolungato silenzio?
(Josh) I Jerk With a Bomb sono fermi, a tempo indeterminato… non ci sono progetti precisi al momento, ma nemmeno è stato annunciato lo scioglimento o qualcosa del genere… semplicemente un lungo riposo…
Che progammi ci sono per supportare “Black Mountain” dal vivo? Sarete anche in Europa? Il futuro è già chiaro per nuovi progetti?
(Steve) Un tour in Europa a Giugno-Luglio.
(Josh) L’attività live sarà molto intensa quest’anno, ma in cantiere ci sono pure altre cose. Registreremo un nuovo album ma non prima dell’anno prossimo, e anche un EP.
Autore: Roberto Villani
www.thewaxmuseum.bc.ca/jwab www.jagjaguwar.com/blackmountain/index.html