Autore: Alessandro Chetta 11/10/2012 |
Intervista agli autori del “ritratto” sul gruppo più irripetibile della musica italianaCarla Rinaldi, con Michele Rossi, firma il documentario sugli Squallor. Atto d’amore più unico che raro sul gruppo che ha segnato la storia della musica italiana senza aver mai fatto una conferenza stampa né una tournè. Temerari, corsari, inarrivabili, grandi professionisti. E perciò da immortalare, era ora (ha vinto il premio miglior documentario autoprodotto al Napoli Film festival 2012). Facciamo due chiacchiere con Carla Rinaldi.Come nasce il documentario “Gli Squallor“? “Per caso senza un motivo preciso” Quando hai ascoltato gli Squallor per la prima volta?<“Credo di avere sempre ascoltato gli Squallor, a Napoli chiunque conosce almeno una frase del gruppo. E poi ricordo Arrapaho, lo spot e lo ripetevo a scuola, ma mi ricordo come prima frase ” a chi vuoi più bene, a mamma papa? A pippo baudo”. Ricordo adolescenti che la dicevano sempre. Michele ha avuto invece un appoccio diverso, li conosceva già da ragazzino ma credo che nella sua realtà di Cuneo non si potevano dire le loro frasi con tanta facilità, forse al nord sono famosi proprio per questo: se a Napoli lo sono perchè in qualche modo è come se parlassimo tutti quanti noi napoletani, nel nord lo vedo piu’come uno sfogo”. Qual è, se esiste, il lascito di un gruppo del genere alle nuove generazioni, non solo di musicisti?<“Il lascito è prezioso, non perchè ci siano epigoni o seguaci riconducibili perfettamente a loro, ma perchè sono come il fratello più grande che apre la strada a quello piccolo. Crea un precedente e quello piccolo non deve più lottare tanto per ottenere la libera uscita. E’ chiaro che la satira italiana gli deve qualcosa; la cosa sconfortante è che oggi come allora le persone irriverenti vengono bastonate e censurate allo stesso modo. Insomma, dagli anni 70 non è cambiato niente”. Quanto è costato e chi lo ha prodotto?<br>”Noi l’abbiamo prodotto e abbiamo investito tutti i soldi che avevamo raccolto al nostro matrimonio terrone”. La più grande difficoltà incontrata in fase di realizzazione e produzione? Perché la scelta stilistica della voce di Cerruti sempre fuori campo? Cosa ti ha colpito di più dell’intervista a quel geniaccio toscano di Bigazzi? Oggi fondare un gruppo del genere, con una tale libertà, sarebbe possibile? Il doc girerà per i festival? Andrà in sala? È prevista l’uscita di un dvd? “Uscira’a febbraio in dvd con la Cni nella extended version e con numerosi extra”. La canzone che vi piace di più? <iframe width=”560″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/um-7X86IGBo” frameborder=”0″ allow=”accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture” allowfullscreen></iframe> |
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